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Tuffiamoci nell’incredibile universo delle indagini di polizia giudiziaria e scientifica condotte sul fondo del mare. Un autore e il suo straordinario libro c’illustrano la segreta avventura di questa conoscenza attraverso la storia di una vita nello speciale corpo dei Carabinieri Subacquei. Così anche gli incidenti da immersione – ma non solo – hanno i loro “detective” con le pinne.

A cura di Romano Barluzzi

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Dei tanti perché un subacqueo vada sott’acqua ce n’è almeno uno cui forse non viene spontaneo pensare. Anche perché per tanto tempo non se n’è saputo quasi nulla. E quando se n’è cominciato a parlare, appena pochi anni fa, è parsa una delle cose più strane da fare in immersione. Eppure è diventata realtà, sebbene ancora non molto diffusa. Si tratta di quella che potremmo definire “criminalistica” subacquea e oggi è fatta di metodologie, esperti, tecniche, strumenti. In sintesi, tutto ciò che occorre per un’investigazione dedicata. Serve ogni qual volta determinate indagini per accertamenti di natura forense e giudiziaria debbano necessariamente essere svolte in ambiente sommerso o comunque allagato. Pensiamo, giusto per fare un esempio comprensibile, a un’arma da fuoco strumento di reato gettata nell’acqua di un fiume per farla sparire: ecco, la sua ricerca da parte di chi indaga è fondamentale, in quanto ritrovarla e studiarla è essenziale per ricostruire come siano andate le cose e per arrivare a una corretta attribuzione delle responsabilità nel reato oggetto d’indagine. Non solo: è fondamentale anche che la prima parte dello studio a ritrovamento avvenuto sia svolta direttamente in situ, cioè esattamente nel punto e nella posizione in cui è stata rinvenuta l’arma (alias, il “reperto”), insomma prima di prelevarla, anzi senza neppure averla mossa. Qualcosa che richiama da vicino lo studio dei siti archeologici sommersi. La trasposizione subacquea della famosa “scena del crimine”, resa celebre da tanti thriller, film polizieschi e serie tv. Partendo da un esempio del genere se ne potrebbero elencare infiniti altri, anche molto più complessi e in scenari subacquei tra i più diversificati, al punto da risultare talvolta difficili perfino da immaginare. Ed ecco che anche gli incidenti da immersione più propriamente intesi, quelli che magari ci riguardano più da vicino, possono oggi essere indagati in un modo molto più accurato e adatto alle più svariate circostanze in cui capita che si presentino.

Angeli Neri

È questo il titolo – mutuato dal soprannome ricco d’affetto e stima con cui vengono indicati gli appartenenti al corpo speciale dei Carabinieri Subacquei in virtù della loro muta rigorosamente nera – del recentissimo libro illustrato, uscito per i tipi della casa editrice “Diogene Edizioni”, di Salvatore Principe editore, autore Gianfranco Simonini.

Quest’ultimo, tra l’altro, nella più recente edizione della rassegna dell’Accademia di Scienze e Tecniche subacquee di Ustica, ha presentato una propria relazione completa per la ricostruzione fedele di una vera e propria scena del crimine direttamente sott’acqua (ne vedete le inquadrature nelle foto del servizio, tra cui quella impressionante in apertura, con tanto di manichino antropomorfo per la simulazione del rinvenimento del cadavere di un uomo…).

Nel libro si legge questa post-fazione, che ne riassume un po’ il contenuto, senza nulla togliere al piacere della sua lettura integrale, che anzi vi consigliamo vivamente: «All’Autore Gianfranco Simonini credo che tutti i subacquei possano essere grati per la realizzazione di questo libro. Con un linguaggio rigoroso nelle descrizioni ma semplice da cogliere ha saputo introdurre tutti – non solo gli esperti – alla comprensione di un mondo che altrimenti sarebbe stato difficile anche solo da immaginare. Senza contare quello che è forse il pregio maggiore dell’opera: il narrato di un’intera esistenza professionale, attraverso episodi realmente accaduti per come vengono raccontati (ivi compresi alcuni fatti di cronaca oggetto d’una risonanza mediatica non sempre fedele), all’insegna della più assoluta autenticità. In ciò permette anche di documentare la storia, l’evoluzione e le vicissitudini del corpo speciale dei Carabinieri Subacquei. La passione che traspare inoltre da questo scritto si manifesta sempre più – come una vera “fiamma negli abissi” – pagina dopo pagina, in un crescendo che coinvolge il lettore come un thriller. Una vera e propria avventura tecnica e umana, che fa rivivere le esperienze investigative calandole dalla luce dei riflettori esterni fin nella penombra spesso torbida del mondo che si trova sotto la superficie di qualunque luogo ripieno di qualsiasi acqua. Per culminare in punte di diamante, come la tecnica di rilevamento delle impronte digitali su reperti oggetto d’indagine mentre sono ancora sommersi, che l’Autore stesso ha saputo così mirabilmente sviluppare! “Angeli Neri” è insomma un libro che non c’era e che oggi non può mancare nella biblioteca di nessun subacqueo.»

Onore al merito per la giovane casa editrice – nasce nel 2001 – il cui direttore editoriale Salvatore Principe (classe 1984) ha creduto nel libro di Simonini, scegliendolo e inserendolo appunto tra le pubblicazioni scientifiche di Diogene Edizioni, “che sin dalla sua fondazione ha fatto propria la missione della divulgazione scientifica e dell’informazione attenta sui molteplici scenari delle attività umane”, come si legge nella breve prefazione editoriale interna al libro.

Quanto all’autore Gianfranco Simonini, va ricordato ancora che negli ultimissimi anni è stato anche ideatore, promotore e organizzatore di ben due edizioni di un frequentatissimo simposio dal titolo: “Convegno Nazionale per accertamenti tecnici di natura forense in ambito subacqueo”.

Dopotutto, già il suo profilo essenziale riguardo alla carriera lavorativa nell’Arma – da cui è in congedo da pochissimo – parla da solo: O.T.S. (Operatore Tecnico Subacqueo) delle Forze di Polizia. Specialista in accertamenti tecnici sulla scena del crimine. Socio fondatore del Ce.S.I.S. (Centro Studi Indagini Scientifiche). Un investigatore – alla Sherlock Holmes – degli abissi, da sempre!

Il libro, che verrà presentato ufficialmente tra poco, sarà a breve in vendita in tutte le migliori librerie a cura – come detto – di Diogene Edizioni.

Chiudiamo con un distinguo, rivolgendone la domanda di chiarimento direttamente all’autore: “Perché la branca di cui abbiam parlato e di cui tratta il libro si definisce ‘criminalistica’ e non ‘criminologia’?”. Risponde Simonini: «Il termine esatto è Criminalistica perché è l’insieme dei metodi scientifici che permettono di ricostruire un evento passato. La Criminologia è la scienza che studia l’insieme di fenomeni culturali dal punto di vista sociale…rientra nella sfera della Psicologia.»

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