Il lago verde, un mondo fatato pieno di magia.

Testo e foto di Michele Davino

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Le immersioni nei laghi sono molto spesso emozionanti e sempre molto diverse tra loro. E’ come immergersi in un mondo a se stante che, ad un bambino, potremmo descrivere come “un mondo fatato pieno di magia”. Anche se esagerato, per certi aspetti è talvolta vero, perché sotto la superficie di quello specchio d’acqua possiamo trovare degli elementi che non abbiamo mai visto prima e che probabilmente sono unici e caratterizzanti di quel luogo o, se vogliamo, di quel mondo.
Il Gruner See (in italiano “Lago Verde”) è sicuramente un posto che rappresenta appieno tutto questo, un posto bellissimo ed unico nel suo genere sia per l’ambiente esterno, sia per quello subacqueo soprattutto in alcuni mesi dell’anno.
E’ situato in Stiria, nel mezzo dell’Austria, a circa 776 metri di altitudine sul livello del mare, in mezzo ad un comprensorio montuoso che supera i 2.000 metri. L’arrivo delle temperature più miti dei mesi primaverili fa in modo che la neve ed i ghiacci delle montagne si sciolgano velocemente e confluiscano proprio nel Gruner See facendo crescere la sua profondità fino a 11 metri. Essendo una meta turistica molto frequentata anche e soprattutto dai non subacquei (è considerato da molti il posto più bello di tutta la Stiria), questo brusco innalzamento del lago fa in modo che venga sommerso tutto quanto lo circonda da vicino come alberi, sentieri e panchine, creando degli scenari assolutamente unici. Tutto questo fa in modo che il periodo migliore per le immersioni sia tra metà maggio e metà giugno, naturalmente variando leggermente in base alle situazioni meteo invernali e primaverili.
Durante la fase di crescita del lago la visibilità può essere eccezionale e raggiungere anche i 50 metri mentre quando il lago inizia a ritirarsi anche la visibilità decresce. Purtroppo a noi è capitata quest’ultima situazione che, oltre ad influenzare la visibilità, ne limita anche gli scenari visto che alcuni punti caratteristici riemergono.
Al Gruner See si raccolgono i subacquei di tutta la MittleEuropa, e nei weekend il parcheggio è stracolmo. Per i fotografi è preferibile prendere qualche giorno di ferie infrasettimanale.
E’ possibile arrivare con l’auto fino alla Gast Haus in prossimità del lago il quale, oltre al punto di ristoro, è anche il luogo dove occorre registrarsi e pagare per immergersi liberamente durante tutta la giornata. Facendo a piedi il giro del lago (circa mezzora) è subito possibile ammirare la sua bellezza e l’intensità dei colori azzurro e verde ai piedi dei massicci montuosi. Dalla superficie piatta e trasparente è possibile osservare nitidamente i subacquei in immersione.
Ora è il momento di entrare in acqua e, naturalmente, con la macchina fotografica. La temperatura dell’acqua è di circa 6-7 gradi e dunque un’adeguata protezione termica è indispensabile. E’ anche importante prendere una piantina del lago e calcolare bene i tempi per non rischiare di ritrovarsi nel punto più distante con un freddo al limite della sopportazione.
Per me è la prima volta in questo stupendo scenario e avendo intenzione di fare una perlustrazione più lunga possibile, opto senza alcun dubbio per un’immersione senza flash, in modo da essere più idrodinamico possibile e riuscire a compiere tutto il giro. Non è solo una questione di pigrizia ma sono convinto che per immersioni in acque relativamente limpide a bassa profondità (entro i 5 metri) ci siano immensi vantaggi ad usare questa configurazione. Con alcuni accorgimenti tecnici, un po’ di esperienza e l’opportuno utilizzo della luce solare, si possono ottenere immafini ben illuminate e con colori reali. Così setto opportunamente la macchina fotografica per questa configurazione e via.

Ora è il momento di entrare in acqua e, naturalmente, con la macchina fotografica. La temperatura dell’acqua è di circa 6-7 gradi e dunque un’adeguata protezione termica è indispensabile. E’ anche importante prendere una piantina del lago e calcolare bene i tempi per non rischiare di ritrovarsi nel punto più distante con un freddo al limite della sopportazione.
Per me è la prima volta in questo stupendo scenario e avendo intenzione di fare una perlustrazione più lunga possibile, opto senza alcun dubbio per un’immersione senza flash, in modo da essere più idrodinamico possibile e riuscire a compiere tutto il giro. Non è solo una questione di pigrizia ma sono convinto che per immersioni in acque relativamente limpide a bassa profondità (entro i 5 metri) ci siano immensi vantaggi ad usare questa configurazione. Con alcuni accorgimenti tecnici, un po’ di esperienza e l’opportuno utilizzo della luce solare, si possono ottenere immafini ben illuminate e con colori reali. Così setto opportunamente la macchina fotografica per questa configurazione e via.
Ora rimane solo da divertirsi alla scoperta di questo mondo “fatato”.
L’entrata in acqua è decisamente agevole e, nel primo tratto, la visibilità è scarsa. Basta proseguire per alcune decine di metri verso il centro del lago e le condizioni iniziano gradualmente a migliorare.

La prima cosa che incontro, e che mi sembra decisamente irreale, sono i sentieri in mezzo all’erba verde sommersi da circa un metro di acqua.
Mi sposto verso il centro del lago e trovo uno dei tanti fotografi subacquei che si cimenta in una fotografia “mezza fuori e mezza dentro”, che in questo luogo mette in evidenza il grigio della roccia delle montagne circostanti in mezzo ai colori caratteristici blu e verde. Poco distante trovo una romantica scritta che merita essere documentata in uno scatto.

Mi reimmergo e vado alla ricerca del caratteristico ponticello. Ed è qui che ho la prova che le condizioni non sono ottimali. Il livello è basso e parte della staccionata emerge dall’acqua, la visibilità è mediocre e la superficie sporca. Qualche scatto e poi il mio inguaribile ottimismo mi fa vedere il bicchiere sempre mezzo pieno e mi dico: “ottimo, vorrà dire che bisognerà tornarci in questo bellissimo laghetto!”.
Scendo nel fondo del lago e la visibilità migliora decisamente. A circa 5 metri di profondità è per lo più roccioso e si intravvedono dei rami e alcuni tronchi. Trovo un subacqueo che sta facendo esercizi di “orientation” e facciamo un pezzo di strada insieme.
Vado quindi alla ricerca delle panchine. La prima che trovo è quasi completamente riemersa mentre la seconda è ancora 3 metri sotto la superficie ed è molto interessante anche se la visibilità non ottimale segnala il recente passaggio di qualche subacqueo.
Fatta quindi l’esplorazione di alcuni punti caratteristici decido di andare a vedere cosa questo bellissimo posto ha da mostrare a pelo d’acqua. E’ normalmente questa la zona che mi affascina di più e che lascia più spazio alla creatività. E poi sono senza flash, più libero e con un elemento in meno da gestire.
Solo natura, colori e fantasia!
Ormai sono passate quasi due ore e, anche se c’è ancora un po’ d’aria nella bombola, il freddo è diventato quasi insopportabile.
E’ arrivato il momento di salutare con un “arrivederci a presto” questo bellissimo lago verde!

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