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Ormai la notizia è certa, anche se l’ufficialità verrà data domani lunedì 13 maggio, in conferenza stampa: il pontone Ursus farà da palcoscenico alla manifestazione dei tuffi da grandi altezze che si terrà durante MareNordest

La Redazione. Foto by MareNordest

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E dunque ci siamo, possiamo dare l’anticipazione di ciò che domani in conferenza stampa verrà di certo confermato dalla prevista ufficializzazione (e che del resto è già uscito ieri nei media locali): durante l’attesa tre giorni di MareNordest, il 17, 18 e 19 maggio prossimi, a Trieste, l’evento clou del programma di iniziative out-door, cioè quello dei tuffi dalle grandi altezze, avrà come base nientemeno che il mitico pontone Ursus!

La possente gru storica, talmente antica, simbolica della tradizione cantieristica portuale e ricca di fascino per aver legato a sé i destini – lavorativi e non solo – di tanto popolo triestino ed esser diventata nel tempo ormai l’iconico emblema stesso della città, sarà la “base di lancio” da cui spiccheranno il volo gli atleti tuffatori delgran circo del “Red Bull world series”, ossia dei tuffi dalle grandi altezze, che tra pochissimo sposterà qui le sue tende.

Certo che i 27 metri necessari per la spettacolare competizione non sembrano neanche tanti rispetto a tutti quelli dell’altezza complessiva dell’Ursus; però lo sono eccome, nell’ottica di chi si tuffa e di chi – trattenendo il respiro come lui – lo guarderà!

La prova che attende al varco questi tuffatori dell’estremo non è infatti priva di rischi: può bastare un ingresso in acqua anche lievemente disassato rispetto alla verticalità per comportare danni all’organismo anche gravi! D’altronde la verticalità unita alla velocità di perforazione della superficie del mare in un salto da 27 metri d’altezza significano raggiungere sott’acqua una notevole profondità in una frazione di secondo. In pratica, tutto ciò significa che sussistono anche rilevanti aspetti prettamente subacquei e tecnici nell’assistenza e nel salvamento che dovesse rendersi necessario in questo tipo di contesto.

Non a caso da molti giorni le equipe dei soccorritori acquatici e subacquei si stanno addestrando e mantenendo in allenamento in tutti i modi possibili – sia in bacino delimitato sia in acque libere – compreso l’impiego di particolari attrezzature, come certe barelle “spinali” acquatiche, in grado cioè di mantenere fermamente in asse la schiena dell’infortunato anche mentre viene mobilizzato in acqua.

Ciò è parte integrante di quel concetto generale di “sicurezza globale” che deve essere garantita e che costituisce pertanto la priorità assoluta, in tutte le fasi di allestimento e svolgimento, dunque anche nei preparativi febbrili di queste ultimi giorni della struttura a piattaforma solidale all’Ursus da cui salteranno nel vuoto gli atleti.

Non resta che darci appuntamento sulle Rive triestine, nel mare antistante piazza Unità d’Italia, a fianco del Molo Audace, per questo spettacolo assoluto dei tuffi dall’Ursus e per l’intera kermesse di MareNordest, di cui potete trovare tutto il programma dettagliato sul sito https://www.marenordest.it/

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