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Arriva il primo corso teorico-pratico di Ittiologia e Biologia della Pesca. Che in realtà può interessare (quasi) tutti i subacquei. La parola all’ideatore, l’ittiologo Francesco Tiralongo

A cura della Redazione. Foto dell’autore

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Locandina 1° Corso Ittiologia e Biologia Marina 2017A qualsiasi categoria di subacquei apparteniate, apneisti o bombolari che siate, e per qualsiasi motivo andiate sott’acqua – dalla pesca in apnea, alla fotografia subacquea, alle videoriprese del mondo sommerso – vi sarà capitato chissà quante volte di incontrare pesci di cui non sapevate nulla, oppure di non sentirvi sicuri di poterli riconoscere e identificare, né di poter avvistare esattamente il pesce che avreste voluto. Ebbene, talvolta questo genere di conoscenze – sempre più richieste dal pubblico subacqueo – può arrivare dal mondo della pesca e da chi lo studia per professione. “Ittiologia”, è la parola chiave. La branca della Biologia che studia i pesci. E che può diventare punto d’incontro tra il mondo della pesca e quello dell’immersione subacquea. Vediamo come, parlandone con il dr. Francesco Tiralongo – Ittiologo – che all’interno dell’EFMM-Ente Fauna Marina Mediterranea (Associazione Culturale e Scientifica per la Tutela e la Valorizzazione dell’Ambiente Marino Costiero) di cui è Vicepresidente conduce una interessante iniziativa didattica e divulgativa di prossimo svolgimento: il primo corso teorico-pratico di Ittiologia e Biologia della pesca, dal 4 all’8 settembre, in Sicilia, precisamente ad Avola.

Dr. Tiralongo, qual è l’obiettivo del corso?
«È quello di dare a tutti i partecipanti nozioni sulla biologia ed ecologia marina mediterranea tramite attività pratiche oltreché teoriche. Ciò in quanto, a nostro parere, solamente da una stretta e ben combinata unione dei due aspetti si può giungere a un corretto e adeguato apprendimento e a un bagaglio culturale che rimanga.»

Come si svolge il corso?
«Dopo una introduzione generica sulla biologia marina mediterranea, si passerà alla identificazione delle specie in laboratorio e in mare e alla conoscenza dei loro ambienti e delle loro abitudini. Parte dell’attività è dedicata alla biologia della pesca e alle tradizioni marinare mediterranee. Le attività riguarderanno in prevalenza la fauna ittica.»

Perché tra tante tipologie avete pensato proprio a un corso di questo genere? Con un’impronta così pratica?
«Spesso, diversi appassionati, studiosi del mare e subacquei, durante i vari corsi, da quelli subacquei a quelli universitari, non hanno e non ricevono un’adeguata formazione utile al riconoscimento di quanto si può osservare in mare. Poiché invece il naturalista, l’appassionato o il subacqueo interessato alla biologia marina, desiderano, per vari motivi, conoscere quello che stanno osservando, è di fondamentale importanza avere gli strumenti e le conoscenze adeguate per comprendere e approfondire in maniera indipendente l’immensa diversità marina presente nel nostro mare, dalla zona intertidale fino al mare aperto…L’impostazione votata alla pratica agevola l’apprendimento, rendendo divertenti e attraenti anche aspetti altrimenti complessi.»

“Intertidale”… che sta per?
«È la zona di litorale – detta anche “mesolitorale” – compresa tra le escursioni della bassa e dell’alta marea… già lì dove bagniamo i piedi c’è un mondo di biodiversità, porta d’accesso per tutto il resto del mare…»

Ok, torniamo alla scuola di pesci… ci fa qualche esempio circa il senso ultimo di quest’attività?
«Certo! Uno dei casi più comuni? Parliamo dei subacquei che a fine immersione hanno visto sì parecchie cose, ma non sanno esattamente cosa hanno visto e non riescono neanche a fare una descrizione adeguata di quanto osservato e di quello che stava accadendo. Si trattava di esemplari in riproduzione? Era quella una livrea riproduttiva? Erano il maschio e la femmina? Erano in competizione per il territorio? Domande simili sono comuni. Una tale immersione di certo non è soddisfacente. Piuttosto è, almeno parzialmente, inutile.»

Che ci dice del giro in giro al mercato ittico?
«Comuni sono anche i dubbi che possono assalire l’utente durante una visita (magari mirata all’acquisto) al mercato ittico, dove può trovarsi davanti a una miriade di organismi ben diversi, alcuni dei quali simili tra loro e che possono essere spacciati per la specie più pregiata. Altre volte si tratta di prodotti importati, venduti per locali. Ecco da qui un’altra necessità di imparare a riconoscere sia le varie specie, sia la loro provenienza, ma anche la loro freschezza. Questo perché il corso, in definitiva, mira a dare a ogni partecipante le conoscenze base per conoscere e riconoscere le principali specie marine osservate nei principali ambienti marini e quelle legate alla pesca e alle tradizioni. Obiettivo fondamentale sarà rendere ogni partecipante indipendente nei suoi approfondimenti e studi futuri. Un utente più consapevole del mondo marino che frequenta.»

Concludendo, dr. Tiralongo…pur se questo primo corso viene svolto nella splendida Avola, lei lo considera esportabile e riproponibile anche altrove?
«Proprio perché adotta un’impostazione scientifica per quanto divulgativa e grazie alla metodologia pratica, può certamente essere riproposto ovunque, con i rispettivi adeguamenti di zona, di logistica ecc. E anzi noi contiamo proprio che in seguito diventi ubiquitario, itinerante, insomma che ce lo richiedano in giro. Saremmo lieti di espandere la divulgazione di questo genere di conoscenze, siamo convinti che incontrino la loro migliore efficacia proprio nella diffusione e nella condivisione.»

CONTATTI PER INFO E ISCRIZIONI AL CORSO

Docente del corso: Dr. Francesco Tiralongo – Ittiologo – Vice Presidente EFMM
mail: info@entefaunamarinamediterranea.it; fra.tiralongo@hotmail.it;
web: www.entefaunamarinamediterranea.it (sezione Corsi) – Programma completo
cell: 3891522738
Per i giorni necessari allo svolgimento del corso è possibile prenotare presso strutture convenzionate con l’Ente.
Per motivi organizzativi le iscrizioni sono aperte fino al 20 Agosto 2017.
2 degli 8 posti disponibili sono riservati agli iscritti AIGAE (verranno riconosciuti 4CFP)
Alla fine del corso verrà rilasciato attestato di partecipazione. Per gli iscritti AIGAE, tale attestato dà diritto appunto a 4CFP.

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