Identikit dell’associazione che nella sua ancor giovane vita ha tracciato già un solco rivoluzionario sulla non vedenza in acqua, segno indelebile di valenze sociali, ambientali e perfino turistiche, tutte in nome della più autentica sostenibilità.

di Angela Costantino Pinto

[TS-VCSC-Lightbox-Image content_image=”1606″ content_image_size=”full” lightbox_size=”full” attribute_alt=”false” content_image_responsive=”true” content_image_height=”height: 100%;” content_image_width_r=”100″ content_image_width_f=”300″ lightbox_group=”true” lightbox_effect=”fade” lightbox_backlight=”auto” lightbox_backlight_color=”#ffffff” margin_top=”0″ margin_bottom=”20″ content_title=”La classica modalità di conduzione e navigazione subacquea applicata in ASBI, il Rudder, o timone, viene modificata nella versione palmo-palmo, con contatto a sfioramento anziché a trattenuta”]

Ci presentiamo brevemente, qualora non ci conosceste ancora; mentre, se già sapete di noi, o se abbiamo già collaborato in precedenza, ci auguriamo vorrete ritenere questa sintesi un utile aggiornamento sul nostro impegno e su talune recenti novità che ci riguardano.

Chi siamo
ASBI nasce nel 2005 come associazione culturale on-lus, inizialmente a scopo commemorativo delle gesta sportive di Paolo Pinto, il formidabile nuotatore di gran fondo barese che legò il proprio nome a tante leggendarie traversate marine ma anche a una spiccata propensione per il sociale che l’aveva portato, in seguito a una cecità per malattia, a dedicare gli ultimi suoi anni di vita all’affermazione dei valori degli sport acquatici nella non vedenza.
La scrivente Angela Costantino Pinto, sua moglie, fondò l’associazione chiamandola appunto Albatros-progetto Paolo Pinto, presiedendola e orientandone gli indirizzi principali verso le attività subacquee.
In seguito, la condivisione d’intenti con il trainer sub Manrico Volpi portò all’ideazione e alla messa a punto da parte di quest’ultimo di una rivoluzionaria metodica didattica che consentisse al non vedente e alla sua guida di compiere immersioni subacquee ricreative e sportive al pari dei sub normodotati.

Cosa facciamo
La metodologia in questione sviluppa le facoltà della visione tattile e della memoria tattile in qualsiasi immersione e le orienta a finalità perlustrative e naturalistiche che permettono al non vedente di conseguire un livello di autonomia percettiva – e per lunghi tratti anche motoria – senza precedenti. Consente così al non vedente un vissuto dell’immersione d’identico carico emozionale e cognitivo, condiviso con la guida e perfettamente paritetico al gruppo degli altri sub, in assoluta sicurezza. Inoltre, è ben divulgabile in appositi corsi, che qualsiasi accompagnatore subacqueo (guida ambientale, aiutoistruttore, trainer, istruttore, ecc) può trovare utile frequentare, ricavandone un arricchimento della propria professionalità educativa anche nei confronti delle consuete attività con le persone normodotate.
Non a caso, tra gli ormai svariati enti pubblici (comuni, province e regioni) che progressivamente hanno avviato partnership con ASBI ci sono sempre più Aree Marine Protette, nonché la stessa Federparchi.

ASBI in pillole
A nove anni dal suo esordio questi che seguono sono, in pillole, alcuni numeri dell’associazione, nel frattempo ribattezzata “ASBI – Albatros-progetto Paolo Pinto-Scuba Blind International”:
Rilascio di 118 brevetti internazionali per sommozzatore non vedente di diversi livelli.
Rilascio di 18 brevetti internazionali di varie specializzazioni subacquee (sotto ghiaccio; apnea; ARO; stagna; relitti…).
Rilascio di 120 brevetti internazionali tra istruttori e guide in Italia.
Oltre 2000 immersioni svolte con non vedenti in otto anni.
33 diving center coinvolti nella didattica.
25work shop – forum tenuti sull’argomento.
22 partecipazioni a stage culturali e di studio sulla subacquea.
Partecipazione con stand a 15 fiere internazionali della subacquea e del turismo.
2000 copie vendute del “Il mare da toccare”, il manuale-vademecum della metodologia ASBI.
Interessamento all’attività espressa da svariate facoltà universitarie, tra cui tutt’ora in atto la collaborazione con quella di Siena per ricerche di fisiopatologia applicata.
3 tesi di laurea fatte e 2 in corso di svolgimento.
Innumerevoli uscite sui media, di settore e non, tra cui quotidiani, riviste specializzate, periodici generalisti; svariati servizi televisivi regionali e nazionali, trasmissioni radio, partecipazioni in film e documentari, a diffusione sia su canale sia su web; altrettanto innumerevoli presenze a convegni e incontri, sia di categoria sia a tema correlato (es. ambiente).

Ultimi aggiornamenti e novità
Nell’estate 2013 un nuovo corso per sub non vedenti, unitamente a quello per guide specializzate dell’anno precedente, vengono “sponsorizzati” dal Parco nazionale del Gargano, nell’ambito del progetto portato avanti in partnership con ASBI e denominato “Fondali Aperti a Tutti 2013”, alle Isole Tremiti.
A settembre scorso 2014, all’isola d’Elba, ASBI compie congiuntamente ben tre differenti attività, e cioè: un altro corso di aggiornamento e formazione per guide ma stavolta come cross-over specializzato per istruttori sub dell’agenzia didattica internazionale SNSI in base ad apposita convenzione con quest’ultima (il che ha comportato il riconoscimento internazionale secondo standard RSTC in aggiunta a quelli sempre internazionali CMAS già posseduti); un ulteriore corso per subacquei non vedenti; e un nuovissimo corso di aggiornamento per Guide Ambientali Sub (operatori subacquei professionisti delle regioni) sull’accompagnamento di tutte le disabilità in immersione, con il quale ASBI si apre di fatto anche alla disabilità fisico-motoria in acqua.

Perché la nostra presenza anche su Serial Diver
Quello di ASBI è uno sforzo organizzativo intenso, costante e capillare, che viene riconosciuto in questi anni – oltre che dalle molte attestazioni pubbliche già menzionate – anche da numerosissimi personaggi ed esponenti del mondo della comunicazione, della politica, dello spettacolo e dello sport (elenco completo pubblicato sul saggio “SubPuntoCom-la subacquea nei media, dalla carta al web”, uscito in e-book su Amazon a fine 2013, che ha dedicato un intero capitolo all’avventura umana e tecnica di ASBI): è fondamentale alimentare questa presenza mediatica per mantener desto l’interesse pubblico e alta la sensibilizzazione nei confronti delle tematiche del sociale, della solidarietà e della sostenibilità che in ASBI possono manifestarsi in una dimensione così concreta e tangibile. Donde la scelta di partner come questa testata giornalistica, il cui progetto di comunicazione globale presenta molte affinità condivisibili con il nostro.

Nel 2015 il primo decennale. Il nostro auspicio
Ad ASBI è ormai implicitamente riconosciuta la prerogativa di costituire già con la propria sola presenza l’apporto di un valore aggiunto di fondamentale rilievo per l’immagine e il prestigio di qualsiasi partner istituzionale, pubblico o privato che sia. Inoltre, nel 2015 ormai prossimo, dunque in tutti gli eventi cui potremo partecipare in tale periodo, festeggeremo i nostri primi 10 anni di attività: ci sentiamo di credere che ogni condivisione di visibilità e immagine con noi potrà risultare ancor più conveniente e interessante per i nostri compagni di viaggio. Perché da soli, forse, si va più veloci; ma in buona compagnia, senz’altro, si arriva più lontano.

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