Un trinomio che sorprenderà. È stato indetto un corso d’immersione in apnea per sub non vedenti by ASBI che sarà il primo a svolgersi interamente presso Y – 40.

di Davide Torricelli

[TS-VCSC-Lightbox-Image content_image=”2400″ content_image_size=”full” lightbox_size=”full” content_title=”Il sistema rudder (timone) tra guida e non vedente, qui nella versione ASBI detta palmo-palmo, si può applicare perfettamente anche nell’apnea” attribute_alt=”false” content_image_responsive=”true” content_image_height=”height: 100%;” content_image_width_r=”100″ content_image_width_f=”300″ lightbox_group=”true” lightbox_effect=”fade” lightbox_backlight=”auto” lightbox_backlight_color=”#ffffff” margin_top=”0″ margin_bottom=”20″]

Si tratta della seconda esperienza del genere al mondo: un completo corso d’immersione in apnea, interamente dedicato a sub privi della vista, il primo a svolgersi presso Y-40, la piscina più profonda che esista. E a proporlo, come nell’edizione precedente, non poteva essere che ASBI-Albatros Scuba Blind International, la nota associazione votata alla promozione della subacquea per non vedenti, che tanti risultati di successo ha già ottenuto e con questa iniziativa aggiunge al proprio palmares un primato organizzativo e metodologico di assoluto riguardo.
Il corso si terrà dal 3 al 7 febbraio prossimi compresi, con formula intensiva; i sub non vedenti candidati al brevetto ASBI-CMAS-Apnea Blind saranno Daniele Renda, Elisabetta Gravili, Ada Ammirata e Roberto Polsinelli, mentre come istruttori avranno Manrico Volpi, Vincenzo Ladisa e Romano Barluzzi; lo svolgimento avverrà presso gli impianti di Y – 40 The Deep Joy, a Montegrotto-Abano Terme (Padova), ormai nota come “la piscina più profonda al mondo”, dove l’apnea è già di casa, anche per il suggestivo “pozzo” che scende vertiginosamente fino alla quota equivalente di – 42 metri.

Ma questo non è il solo merito di un impianto così avveniristico, anzi: per il tipo di corso in questione sono altre le caratteristiche – non meno speciali – che interessano maggiormente, soprattutto la temperatura e la composizione dell’acqua.
Si tratta infatti di un’acqua propriamente termale, sia per la presenza in soluzione di sali minerali e sostanze con effetti positivi sul senso di benessere della persona, sia perché si trova tutta – dalla superficie al fondo – fra i 33 e i 34°C.

Una temperatura questa particolarmente adatta allo svolgimento della moderna apnea – specie quella dei neofiti della disciplina – in quanto permette di praticare tutte le attività educative connesse, come le tecniche di rilassamento e concentrazione, anche le più statiche, senza dover indossare alcun indumento per proteggersi dal freddo. Questa opportunità consente, attraverso il massimo contatto con l’elemento liquido, di lavorare su tutte le percezioni che regala e che verrebbero altrimenti mascherate o alterate sia dal freddo sia dalla protezione termica indossata.
Insomma, una possibilità unica di applicare tutti gli accorgimenti di psicomotricità più recenti e specifici per gestire al meglio l’apprendimento dell’apnea, fatti di un sapiente mix di posture, corporeità, movimento e percezioni, con cui è agevole oggi per chiunque acquisire la più rapida e corretta preparazione all’arte d’immergersi trattenendo il respiro.

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