Alla scoperta del relitto dell'Andrea Doria nelle previsioni di una nuova, imminente spedizione documentaristica. Ecco tutte le anticipazioni del caso.

A cura di Marco Mori. Foto: Fondazione ANSALDO

Un evento di straordinaria importanza sta per coinvolgere gli appassionati di storia marittima ed esplorazione subacquea. A partire dal 18 luglio, il subacqueo ed esploratore Andrea “Murdock” Alpini, insieme al suo affiatato team composto da David D’Anna e Marco Setti, darà il via a una spedizione di ben 19 giorni al largo delle coste americane per documentare lo stato di conservazione del relitto dell’Andrea Doria.

L’Andrea Doria, l’illustre transatlantico genovese, venne tristemente inghiottito dalle profondità dell’oceano tra il 25 e il 26 luglio 1956, in seguito a una collisione avvenuta in mare aperto con la nave svedese Stockholm. Questo evento ha segnato profondamente l’Italia, lasciando un vuoto nel cuore di coloro che vi riconoscono la perdita di un pezzo importante e bello del nostro Paese.

La spedizione, che prende il nome proprio dall’evocativo articolo scritto da Dino Buzzati nel 1956 intitolato “Un Lembo di Patria”, si propone di esplorare e documentare ciò che rimane di questa nave leggendaria. Il team di subacquei italiani a bordo della D/V Tenacious sarà affiancato da una squadra americana che li accompagnerà sul luogo del relitto. Durante l’intenso periodo operativo – 19 giorni non son certo pochi! – si spera di raccogliere dati importanti sullo stato di conservazione della storica turbonave e di indagare sulle sue prospettive future.

Affondato sulla murata di dritta, il relitto dell’Andrea Doria giace silenzioso a una profondità di circa 75 metri, di fronte all’isola di Nantucket, a poco meno di 50 km a sud di Capo Cod. Le acque che lo circondano sono un vero e proprio labirinto di misteri, un abisso imponente e oscuro, dove le condizioni di immersione si fanno estreme e proibitive. Le correnti impetuose, le acque gelide e torbide creano un ambiente inospitale, sfidando l’audacia e il coraggio di coloro che osano andare incontro all’abisso.

David, uno dei membri del team, è chiamato “il montanaro” ed è originario della Valtellina. Ha un legame particolare con l’Andrea Doria, poiché suo nonno, Brunoli Alfredo di Mello, era a bordo della nave. Un eroe sopravvissuto alla tragica campagna in Russia, il nonno di David sognava di vedere New York sulla più bella nave del mondo! Quando David racconta la storia di suo nonno, i suoi occhi si fanno lucidi di emozione.

Oltre alle testimonianze umane e alle storie di vita che l’equipaggio si propone di documentare, un elemento di particolare interesse storico è la presenza a bordo dell’Andrea Doria di un’automobile prototipo unica al mondo. La Chrysler Norseman, una concept car commissionata nel 1954 dalla casa automobilistica statunitense Chrysler e completata nel 1956 dalla carrozzeria italiana Ghia, faceva parte del carico della nave durante il suo tragico viaggio di spedizione verso gli Stati Uniti.

Purtroppo, la Chrysler Norseman non è mai stata svelata al pubblico poiché andò perduta proprio nel naufragio dell’Andrea Doria. Questo evento tragico ha segnato anche la fine delle possibilità di produzione in serie di questa straordinaria vettura, rendendo il suo prototipo un’opera d’arte unica e irripetibile sommersa nelle profondità marine insieme al relitto dell’Andrea Doria.

Durante la spedizione, tutte le immersioni saranno effettuate utilizzando rebreather e miscele trimix ipossiche. Questa attrezzatura avanzata consente al team di esploratori subacquei di prolungare i tempi di immersione e di affrontare le sfide delle profondità estreme in modo sicuro ed efficiente.

Tuttavia, questa spedizione non è solo una questione di aspetti scientifici e tecnici, ma abbraccia anche il lato emotivo e artistico della missione. In collaborazione con l’Università di Padova e l’eccezionale artista varesina Emanuela Rossato, l’esplorazione del relitto sarà anche un’occasione per creare opere d’arte che raccontino la storia e l’importanza dell’Andrea Doria. Inoltre, in occasione di questa spedizione, sono stati creati 12 piatti speciali, il primo dei quali sarà portato a bordo della nave come un sentito omaggio. Uno di questi piatti sarà donato all’amico Stefano Carletti, il primo esploratore dell’Andrea Doria, mentre il terzo è stato destinato all’assessore allo sport del Comune di Genova, Alessandra Bianchi.

Le immersioni non si limiteranno solo all’Andrea Doria, ma includeranno anche la prua dello Stockholm, la nave coinvolta nell’incidente.

Tutto il materiale raccolto durante questa spedizione avrà un valore inestimabile per un prossimo libro a tema di Andrea Murdock Alpini e contribuirà alla produzione anche di un documentario video. Come subacquei, questo è il modo di raccontare e tramandare la storia, immergendosi nelle profondità dell’oceano per riportare alla luce la memoria di un’icona marittima.

L’importanza di preservare la memoria storica di questo relitto e il patrimonio culturale che rappresenta sono riconosciuti anche dalla Fondazione Ansaldo, che ha concesso il suo patrocinio alla spedizione.

I componenti del team di Murdock Alpini, con la loro passione per l’esplorazione subacquea e la loro competenza in questo campo, si impegnano a portare a conoscenza e a condividere con il mondo intero la storia e l’eredità dell’Andrea Doria.

Speriamo tutti che questa spedizione possa gettare nuova luce su uno dei relitti più significativi della storia marittima e rafforzare il legame indissolubile tra l’Italia e il suo patrimonio sommerso.

Andrea Murdock Alpini

Andrea “Murdock” Alpini, subacqueo professionista e fondatore del marchio PHY Diving Equipment, ha dedicato la sua vita all’esplorazione subacquea. Con un background accademico nel campo dell’architettura e dell’economia dell’arte, Alpini ha acquisito una prospettiva unica nel settore e si è impegnato nello sviluppo di attrezzature tecniche.

Appassionato di relitti profondi, ricerche storiche, grotte e riprese subacquee, Alpini ha viaggiato in tutto il mondo dal 1997, immergendosi in molte località. Oltre alle sue avventure subacquee, si dedica all’insegnamento delle immersioni a circuito aperto, all’organizzazione di viaggi e spedizioni subacquee e alla scrittura di saggi sulla sua filosofia d’immersione.
Per sostenere le sue attività, Alpini ha creato due siti web specializzati: www.wreckdiving.it, focalizzato sulla formazione subacquea e sulle spedizioni, e www.phidiving.com, dedicato alla ricerca e produzione di attrezzature subacquee.

Come autore, Alpini ha pubblicato diversi libri che affrontano tematiche subacquee, tra cui “Deep Blue: storie di relitti e luoghi insoliti” nel 2018, edito da casa editrice Magenes. Ha anche collaborato alla nuova edizione del libro “Andrea Doria -74” di Stefano Carletti nel 2021. La sua ultima pubblicazione, intitolata “Immersioni Selvagge: avventure per mari, laghi, miniere e grotte del mondo”, è uscita nel 2022.

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