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Proprio perché non resti solo una parola nel cercare di soddisfare la necessità di una figura del genere, viene lanciato per la prima volta questo corso ultra-specialistico. Per ricavarne un operatore esperto nel soccorso in apnea, in grado di compiere recuperi e salvataggi subacquei su apneisti anche a grande profondità

A cura di Romano Barluzzi – Foto di Alex St. Jean

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Diventare Safety Freediver Pro oggi si può grazie a un corso ultra-specialistico che sta per essere lanciato al prossimo EUDI-Show e inizierà nei giorni di poco successivi.
Si chiamerà Safety Freediver Pro – percorso formativo innovativo per la qualificazione di professionisti nella gestione della sicurezza in apnea”. In inglese “Safety Freediver Pro – a holistic approach for the qualification of professionals in the freediving safety domain”.
E dove si sarebbe mai potuto tenere un corso del genere se non a Y-40, l’ormai celeberrima piscina più profonda al mondo, che dall’imponenza dei suoi 42 metri della colonna d’acqua termale limpidissima che la caratterizza è diventata la patria indiscussa di tutti gli apneisti?
Così ci facciamo dire qualcosa di più dal suo direttore tecnico, Marco Mardollo.

Direttore, chi c’è dietro questa nuovissima proposta formativa?
«Marco Cosentino, già lui stesso safety di caratura internazionale, mi ha chiesto – e io ho accettato con entusiasmo – di metter su finalmente un corso nuovo e di altissimo profilo! Lo stesso Marco Cosentino ne sarà quindi il direttore, in quanto Safety Freediver professionista con più di 10 anni di esperienza nella gestione della sicurezza in competizioni internazionali di apnea profonda e Capo del Safety Team del Vertical Blue (la competizione di apnea profonda più importante al mondo). Lo supporterà la Dott.ssa Barbara Volpe – Responsabile del Servizio di Anestesia e Terapia Intensiva Villa Stuart Roma. È inoltre parte integrante del programma un workshop dedicato all’utilizzo del kit ossigeno di emergenza DAN tenuto da Jacopo Guarino – DAN European Training Coordinator.»

Di cosa si tratta?
«È un corso concepito per apneisti già forti, per imparare le tecniche di soccorso e recupero di atleti in gara, con requisiti di accesso molto elevati, come per esempio la discesa a – 42 m, 5 atti respiratori e immediata ridiscesa a – 25 m, il soccorso a una persona priva di sensi da – 42 m con lo scooter, il recupero a pinne da – 30 m … e altre abilità utili al bagaglio di preparazione indispensabile per il ruolo.»

Beh, dove lo svolgerete l’abbiamo già capito… giusto?
«Infatti, a Y-40! Dopotutto in che altro posto puoi programmare una cosa del genere, avendo la garanzia di poterla portare a termine senza incertezze climatiche, in assoluta sicurezza e con tutti i servizi d’assistenza e supporto del caso?»

Quando si svolgerà?
«Dal 22 al 24 marzo 2019. Ma lo anticiperemo presentandolo anche all’EUDI Show , sul Palco Maiorca , tra le 15:30 e le 16:00 di sabato 2 marzo . Tieni presente che già in fase di promozione abbiamo ricevuto il sostegno di William Trubridge , Umberto Pelizzari e dell’uso del logo di Molchanov e del Vertical Limits …»

Perché, in ultima analisi, si è voluto un corso così?
«Perché nelle gare c’è bisogno di gente che abbia una formazione seria , con nella mente e nel fisico la capacità di raggiungere e gestire profondità impegnative certificate. Basta vedere quel che è successo a Kas, durante i più recenti campionati mondiali CMAS , dove per la scarsa preparazione di un safety, un atleta è ridisceso da – 35 m a – 60 prima di poter essere davvero recuperato e per puro miracolo non ci la lasciato la vita. Voi stessi avete pubblicato un articolo in merito e anche lì era possibile riguardarsi il video – da brividi – dell’incidente, no? Una realtà oggettiva è finalmente balzata agli occhi di tutti… Uno degli scopi primari del programma del corso per com’è stato sviluppato è del resto anche quello di armonizzare gli standard di sicurezza nelle competizioni di apnea di livello internazionale.»

Servirà solo ai futuri safety?
«Al contrario, potrà rivelarsi quanto mai utile anche a semplici istruttori o allenatori di apnea, per dare più sicurezza ai loro allievi durante le uscite in acqua libera. Si dà il caso che con la diffusione dell’apnea le profondità operative medie degli apneisti siano aumentate in maniera esponenziale . Adesso i – 50 m sono davvero una profondità alla portata di tantissimi atleti. Questo è quanto accade nella realtà … ma le didattiche non se ne sono accorte!»

1 Comment

  • Pietro
    Posted 1 Marzo 2019 11:34 0Likes

    Molto valido e interessante. .da seguire con piacere

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