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A Zara in Croazia l’originale idea di un architetto che progetta un molo in grado di essere suonato dal mare come le canne di un organo.

La Redazione

[TS-VCSC-Lightbox-Image external_link_usage=”false” content_image=”5969″ content_image_size=”full” lightbox_size=”full” content_title=”Quando il mare suona il piano” attribute_alt=”false” content_image_responsive=”true” content_image_height=”height: 100%;” content_image_width_r=”100″ content_image_width_f=”300″ lightbox_group=”true” lightbox_effect=”fade” lightbox_backlight=”auto” lightbox_backlight_color=”#ffffff” margin_top=”0″ margin_bottom=”20″]

In tanti conoscevamo “La leggenda del pianista sull’Oceano”. Ma chi avrebbe mai immaginato che il pianista potesse essere il mare stesso? Invece succede davvero – e da tempo – quando le onde anche modeste s’infrangono contro il molo di Zara, la nota cittadina croata. Dove l’architetto N. Bašić già dieci anni fa ha voluto quel molo a gradoni bianchi sfalsati in pendio verso il mare, disegnato e costruito in maniera che la compressione dell’aria creata dal moto ondoso all’interno di apposite cavità provocasse un insieme di suoni. Dunque è facile prevedere che ne nascano sonorità continue e assai variabili. E in effetti ciò che accade ha dello stupefacente al punto da superare l’immaginazione: sentite e guardate qua!

Come dicevamo, una decina di anni fa quell’architetto, su un tratto costiero prospiciente il centro cittadino, in una zona allora poco vissuta e semi-abbandonata, mise a punto questo ingegnoso strumento o sistema musicale, ribattezzato l’organo marino (Morske orgulje), alias Sea Organ appunto, che sfrutta il movimento delle onde e del vento per produrre un vero e proprio concerto musicale. Sempre diverso da se stesso, di momento in momento. Trentacinque canne d’organo raccolgono e concentrano ogni spostamento d’aria come ciascun moto dell’acqua del mare e li modulano secondo le cinque tonalità e i sette accordi che l’architetto ha voluto inserire nell’insieme dell’installazione.
I turisti all’unanimità restano talmente incantati dal fenomeno acustico che si crea (il video è addirittura in notturna) da raccontarne un insieme di sensazioni che possono riassumersi in un’impressione di magica atmosfera avvolgente, rilassante e favorente la concentrazione e il rilassamento. Nessun sortilegio, ovvio: si tratta in fondo di fisica dei fluidi e le leggi dell’acustica fanno il resto. Ma è sempre difficile negare che ci sia qualcosa di profondamente suggestivo in tutto ciò che riguarda i suoni del mare.

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