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Sabato 4 marzo all’Eudi Show 2017 di Bologna alle ore 18:00 sul Palco Nettuno l’Associazione promotrice “Trieste Sommersa Diving” lancerà la candidatura di Trieste a ospitare la 1^ operazione di autentico “scuttling” in Italia.

Di Romano Barluzzi. Foto Trieste Sommersa Diving.

[TS-VCSC-Lightbox-Image content_image=”11304″ content_image_size=”full” content_title=”Da sinistra, Edoardo Nattelli, Roberto Bolelli e Alessandro Damico, titolari di TSD Trieste Sommersa Diving. Alle loro spalle il VIS, la Nave di Tito, nei preparativi per lo scuttling 2016. Fu eseguito poco dopo davanti alle coste ex-Jugoslave” lightbox_effect=”fade” margin_bottom=”20″]

Cosa sia lo scuttling ormai è cosa piuttosto nota, il termine anglosassone gira da un po’, ma giova ricordarlo per tutti: è traducibile con “(auto)affondamento volontario e pilotato”, in termini moderni lo si pratica su naviglio dismesso dai ruoli (civili o militari) nonché dopo opportuna bonifica, con finalità di rivalorizzazione ambientale, in zone ben valutate sotto il profilo dell’impatto e dove altrimenti non ci sarebbe nulla di significativo da difendere o da rivalorizzare in altro modo. Il che procura un ripopolamento floro-faunistico assicurato ma anche la dissuasione da sistemi di pesca illegale e un’attrazione naturalistica nei confronti della subacquea dove prima non ce n’era alcuna. Oltre alle straordinarie potenzialità di assicurare nel tempo il monitoraggio, la sorveglianza e la difesa delle biocenosi che si instaurano nell’area. Una sorta di laboratorio biologico in fondo al mare dedicato al sostegno della biodiversità. Dunque lo scuttling nel giusto contesto è un’operazione che può essere svolta in maniera virtuosa e sicura, con benefici lavorativi e ambientali per tutti, altamente ecosostenibile nel tempo. E’ ormai dimostrato da anni in molti altri Paesi, anche mediterranei, dati numerici – pure economici – alla mano. E finalmente pure da noi, dopo tante contrarietà a vanvera e discorsi inconcludenti, si è arrivati a un buon inizio: Trieste sarà il teatro d’azione della prima operazione di questo tipo che possa effettivamente essere considerata tale nel nostro Paese. Lo precisiamo per distinguerla da progetti già attuati, come vari sistemi di barriere sommerse artificiali in materiali speciali e cose del genere, pur validi ma tecnicamente diversi e non si sa quanto in grado di reggere il confronto sotto il profilo del rendimento naturalistico in rapporto alla spesa per crearli, se si considera che nel vero e proprio scuttling il naviglio prescelto è una struttura già esistente e altrimenti destinata alla demolizione o a continuare a occupare – e a inquinare! – gli appositi bacini di galleggiamento dove si trova parcheggiata. A presentare la candidatura ufficiale di Trieste a ospitare la prima operazione di Scuttling italiano saranno dunque proprio gli esponenti di TSD Trieste Sommersa Diving, Roberto Bolelli, Edoardo Nattelli e Alessandro Damico che sul Palco Nettuno, alle ore 18:00 di sabato 4 marzo, rilasceranno tutte le informazioni possibili e aggiornate al momento su quello che sarà lo svolgimento dell’operazione. Un “coming soon” sul dove, sul quando, sul quale (unità navale) e sul come potrà essere affondato tale relitto galleggiante. Particolari che potranno essere fruiti dal pubblico degli appassionati anche incontrando in fiera personalmente gli stessi relatori per tutti e tre i giorni allo Stand F 8 di TSD Trieste Sommersa Diving.

Ma sentiamo le parole espresse di persona da Roberto Bolelli, presidente dell’associazione protagonista, che abbiamo interpellato nel merito: «Trieste Sommersa Diving, dopo aver visitato numerosi Paesi europei e a conclusione di anni di studi sulla fattibilità del progetto iniziati nel 2002, grazie anche all’appoggio delle istituzioni politiche, scientifiche e associative del Friuli Venezia Giulia, oggi è pronta a passare alla fase di realizzazione operativa del progetto e candida ufficialmente Trieste – forte della tradizione scientifica che la contraddistingue – a essere la prima città Italiana a effettuare l’Operazione Pilota di Scuttling per il nostro Paese. L’intervento dal titolo “Parco Navale di Trieste – il primo (vero) Scuttling eseguito in Italia” sulla prima operazione di affondamento pilotato a scopo di riqualificazione ambientale programmata nel nostro Paese di sabato 4 marzo all’Eudi vedrà la presenza, in veste di relatrice, anche di Paola Del Negro, prima ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale di Trieste. La città tra l’altro è sede di “MareNordEst”, la fiera marina e subacquea del Nord-Est in programma dal 19 al 21 maggio p.v. con alle spalle già 5 edizioni d’esperienza, in seguito alla quale lo scuttling sarà molto più vicino, anche grazie al favore della bella stagione. Per illustrare le caratteristiche di salvaguardia ambientale e delle biodiversità previste dal progetto, a Bologna sarà presente anche il WWF – AMP (Area Marina Protetta) di Miramare rappresentati da Saul Ciriaco, naturalista, subacqueo e biologo marino.» Bolelli, Nattelli e Damico concludono all’unisono esprimendo la convinzione che «il Parco Navale di Trieste potrebbe in questo modo ottenere importanti ricadute turistico-economiche per la città, candidandola seriamente a ricoprire il ruolo di Capitale Europea della Cultura del Mare. Trieste sarebbe infatti la prima città italiana a dotarsi di un Parco tematico dove lo Scuttling – come già previsto da normative Europee – possa costituire oltre che un importante richiamo per il mondo subacqueo internazionale anche un innovativo laboratorio naturalistico.»
L’occasione della conferenza stampa sul palco Nettuno del Sabato all’Eudi sarà propizia anche per annunciare altre iniziative nell’ambito della citata fiera MareNordEst del prossimo maggio, come presentare ufficialmente il regolamento dell’edizione 2017 del Trofeo internazionale di fotografia subacquea “Città di Trieste” organizzato da TSD in collaborazione con il fotografo Emanuele Vitale (Campione Italiano di Fotografia Subacquea 2011 nella categoria Compatte), che riunirà quest’anno una giuria qualificatissima composta da professionisti di fama internazionale quali il triestino Gianni Pecchiar (Presidente di giuria ai Campionati Italiani 2014); Michele Davino, (Vicecampione mondiale 2013); Adriano Morettin (finalista al Wildlife Photographer of the Year” 2014 e autore della foto simbolo del Concorso 2016); Danijel Frka (Medaglia di bronzo sul CMAS Mondiale UW Foto Championship 2011); e da Goran Butalja, direttore della prestigiosa testata specializzata croata “Scuba Life” (www.scubalife.hr).
Sarà infine illustrato il “Concorso Mare Nordest” per sensililizzare gli studenti del Friuli Venezia Giulia sul delicato tema dell’inquinamento marino da plastiche. Suddiviso in tre categorie (elaborato scritto, video e fotografie), il concorso – il cui regolamento è pubblicato su www.marenordest.it/concorso-scuole – avrà il seguente tema: “Un mare di plastica. Cosa può fare ognuno di noi, anche attraverso modifiche di comportamenti scorretti, per limitare l’inquinamento da plastiche degli oceani?”. Gli studenti dovranno partire da una riflessione sull’inquinamento da materie plastiche che sta soffocando gli oceani con 1,09 milioni di chili versati ogni ora pari a 8,8 milioni di tonnellate l’anno (solo in Italia la plastica rappresenta fino all’80% dei rifiuti in mare aperto e sulle coste) con danni irreparabili.
Ma non c’è dubbio che intanto all’Eudi di Bologna l’attenzione sarà massimamente calamitata dall’annuncio della candidatura per il primo vero scuttling completamente Made in Italy… cui facciamo tutti fin da ora un gran tifo!

1 Comment

  • mario
    Posted 30 Gennaio 2021 19:21 0Likes

    Salve, sono mario gangi, istruttore subacqueo del Sigonella Scuba Club con sede presso l’omonima base Nato. Ho letto il vostro interessante inserto relativo allo “scuttling” ed a tal proposito volevo chiedere se è possibile avere un contatto telefonico con Romano Barluzzi, atteso che anche noi in Sicilia stiamo lavorando (con mille difficoltà) per un progetto simile.
    grazie
    mario gangi

    mio numero 3460747460

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