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Record italiano No limits -120 mt nelle acque di Sharm El Sheikh

Dal nostro “inviato speciale” Michele Davino

[TS-VCSC-Lightbox-Image external_link_usage=”false” content_image=”5023″ content_image_size=”full” lightbox_size=”full” content_title=”Mariafelicia Carraturo – la donna italiana più profonda di sempre” attribute_alt=”false” content_image_responsive=”true” content_image_height=”height: 100%;” content_image_width_r=”100″ content_image_width_f=”300″ lightbox_group=”true” lightbox_effect=”fade” lightbox_backlight=”auto” lightbox_backlight_color=”#ffffff” margin_top=”0″ margin_bottom=”20″]

Durante l’ultimo viaggio nelle splendide acque del Mar Rosso ho potuto assistere a un evento veramente emozionante. Era il giorno 26 agosto, mercoledì, erano le ore 15:00 e Mariafelicia Carraturo conquistava il nuovo record italiano femminile di apnea No Limits, 120 metri!

Ormai la notizia è già stata pubblicata sulle principali testate nazionali ma probabilmente, a chi come me ama il mare e lo sport, potrà interessare di conoscere qualche dettaglio in più di questo straordinario risultato e della sua autrice.

Era lunedì pomeriggio e attendevo l’amico Andrea Zuccari, campione di Apnea e coach di vari atleti tra cui la primatista Mariafelicia Carraturo, al Freediving World di Sharm El Sheikh per organizzare il servizio fotografico per il giorno seguente. Lui era stato in acqua tutto il pomeriggio per l’allenamento con Mariafelicia ed rientrando al diving center si era rivolto alla collega Chiara dicendo: “Tutto ok, Mariafelicia sta bene. Chiama i giudici che mercoledì tenta il record!”.

Mentre lo attendevo avevo dato un’occhiata al Wall of Fame e mi sembrava di aver letto quel bellissimo nome, sicuramente poco comune. Vado a ricontrollare e leggo il messaggio accompagnato dai risultati: Record Italiano No limits -110m datato 12 luglio 2015 e Record italiano Assetto Variabile -105m del 19 agosto 2015, cioè solo 5 giorni prima. Un’estate davvero intensa!

No Limits è probabilmente la specialità dell’apnea più spettacolare. E’ quella che permette di andare più profondi proprio perché “non ha limiti”. La discesa avviene con una slitta che trasporta l’atleta (con la testa in alto) verso il piattello posto alla profondità massima scelta per il tuffo. Una volta raggiunto il fondo, l’atleta deve aprire il rubinetto di una bombola per gonfiare il pallone che lo trasporterà più velocemente possibile verso la superficie. A circa -30m di solito l’apneista lascerà il pallone e, ormai positivo, risalirà lentamente verso la superficie.

E così arriva il giorno dell’evento e non me lo posso proprio perdere. Mentre arrivo al diving Mariafelicia è appena uscita dalla piscina dove ha eseguito la vestizione. E’ molto seria e concentrata ma non fa mancare un piccolo sorriso appena nota che la sto fotografando. Mi vesto velocemente anch’io e vado in acqua con la macchina fotografica.

Qualche minuto di concentrazione, poi Mariafelicia sale sulla slitta e Andrea fa partire il count down dei due minuti. Qualche secondo dopo lo scadere Mariafelicia parte per il tuffo di warm-up a -60 metri. Scende velocissima e dopo averla persa di vista per un po’ di tempo, eccola riemergere trainata dalla slitta in mezzo a qualche bolla che esce dal pallone.

Sale qualche minuto sulla piattaforma mentre lo staff prepara di nuovo il pallone e la bombola per il tuffo che può valere il record.

La tensione sale alle stelle e il silenzio diventa assordante. Ci siamo, eccola che sale sulla slitta… ho la visuale libera e riesco a fare qualche scatto senza disturbarne la concentrazione. Parte il count down ed anch’io mi preparo per riprendere la partenza da sotto la superficie. Mancano dieci secondi e scendo per riprenderla meglio. Ecco che parte! I primissimi metri sono più lenti ma poi prende subito velocità e scompare nell’abisso… guardo fisso nel blu in attesa che riemerga… mi concentro solo sull’intervallo che scorre sul mio computer… parte il primo assistente per seguirla durante la risalita… poi parte anche il secondo… ormai sono due minuti che è scesa ed ecco comparire il pallone seguito da un’enorme scia di bolle… eccola li, riesco a intravvederla in mezzo a quelle bolle scortata dai due angeli custodi con la maglietta bianca.

Riemergo anch’io qualche secondo dopo e Mariafelicia è attaccata al pallone… è tranquilla ed il silenzio è ancora totale… 30 secondi, previsti da regolamento per verificare la completa coscienza dell’atleta, e poi il giudice si avvicina a Marifelicia e le mostra il meritatissimo “cartellino bianco” che significa la convalida del record!

Mariafelicia inizia a esultare e ad abbracciare tutti quelli dello staff, prima di tutti il suo coach, Andrea Zuccari, che l’ha seguita in questa ennesima impresa. Ma le sorprese non sono finite. Sono passati solo pochi secondi dal cartellino bianco e la sento pronunciare queste parole all’indirizzo del suo allenatore: “un altro passo verso i -130m!

Eh sì, questa è Mariafelicia, un’atleta straordinaria, dotata di una determinazione straordinaria.

Ma la perfetta organizzazione del Freediving World questa volta si è veramente superata. Appena arrivata la notizia del cartellino bianco al medico che seguiva l’impresa via radio dal diving center, la segretaria Chiara ha fatto suonare l’inno italiano a pieno volume in modo che si potesse sente nitidamente anche in acqua.
Mi ero entusiasmato tantissimo ed ero troppo curioso di conoscere meglio Mariafelicia. Così le ho chiesto di dedicarmi qualche minuto nei giorni successivi. Ed eccomi, due giorni dopo, ad ascoltare la sua storia fatta di famiglia, sport, semplicità e simpatia.
Laureata in economia e commercio, fino a qualche anno fa praticava la professione del commercialista. Poi la decisione di prendersi un anno sabatico per dedicarsi anche all’apnea, sport che però oggi è diventato così importante da lasciarle solo il tempo di fare la mamma di Guido e Davide di 13 e 12 anni. Si sa che molte mamme italiane hanno i superpoteri ma solo poche riescono a usarli fuori dalle mura domestiche.
Mariafelicia oltre ad averli veramente speciali riesce a usarli anche sott’acqua!
Nel novembre dello scorso anno era già venuta a Sharm El Sheikh per tentare di battere il record italiano femminile No Limits che durava da oltre venti anni ma un incidente molto serio ad un occhio, causato da un urto con la slitta, ha compromesso tutto. Oltre quattro mesi di stop completo, poi di nuovo l’allenamento quotidiano in piscina per tornare a luglio a riprendere esattamente da dove si era fermata. Voleva quel record No Limits ed lo ha preparato al meglio. Quattro tuffi di allenamento e poi il 12 luglio 2015 il tuffo record -110m No Limits. Mariafelicia era tornata e probabilmente ancora più forte di prima.
Subito dopo il record ritorna a Napoli dai suoi due amori adolescenti per ricaricare l’energia per i suoi superpoteri. Ha confessato che sono proprio loro il suo più grande stimolo, l’idea di riempirli di orgoglio per avere una mamma così speciale ed essere da esempio per i valori dello sport, sacrificio e lealtà le danno una grande forza.
A metà agosto torna a Sharm dal suo coach ed inizia la preparazione per il tentativo di record in assetto variabile, risalendo con il monopinna. Tutto fila liscio con gli allenamenti e così il 19 agosto 2015 prende il pennarello e aggiunge una nuova riga nel Wall of Fame del Freediving World.
Per raggiungere i -120m No Limits ora serve solo un po’ di riposo, concentrazione e compensazione. Un paio di tuffi di allenamento sempre intervallati da un giorno di stop per poi arrivare al record che abbiamo appena descritto.
Mariafelicia si è avvicinata all’apnea solo pochi anni fa e da subito ha iniziato a raggiungere profondità importanti come i -45m in assetto costante già nel primo anno di attività. Da quel momento ha sempre cercato di migliorare e di rimettersi in discussione. Confessa che probabilmente il suo punto di forza è proprio quello di non pensare di sapere già tutto ma di rimettersi in gioco e imparare sempre qualcosa di nuovo o il modo di fare meglio quello che sa già, anche a costo di “reimparare” completamente una tecnica. Questa è sicuramente una caratteristica che solo la maturità può portare.
Rimango oltre un’ora e mezza ad ascoltare affascinato la sua lunga storia che, raccontata con lo splendido accento partenopeo, diventa ancora più divertente.
Mi racconta che proprio le vicissitudini abbastanza comuni e non positive di una donna adulta le hanno creato le condizioni per iniziare il salto di qualità in questo magnifico sport dandole la possibilità di lunghe sessioni di allenamento che non avrebbe mai potuto permettersi in condizioni normali. Importante anche l’incontro con Alessandro Vergendo che capisce subito il suo potenziale e poi la collaborazione con altre persone fino ad arrivare al coach attuale, Andrea Zuccari.

Adesso Mariafelicia è tornata alla vita di tutti i giorni, fatta di famiglia, allenamenti e semplicità. E’ il suo modo per ricaricare i superpoteri subacquei di mamma e prepararsi per un’eventuale telefonata del C.T. azzurro per il “1° Campionato Mondiale di Apnea Outdoor CMAS” che si terrà a inizio Ottobre a Ischia. Naturalmente, da partenopea doc, Mariafelicia non può che essere superstiziosa e dunque non ci sbilanciamo troppo, ma noi tutti le facciamo un grosso in bocca al lupo per poter ascoltare, di nuovo, e a breve, il nostro inno suonato proprio per lei!

1 Comment

  • Massimo
    Posted 21 Settembre 2015 13:22 0Likes

    Complimenti a Mariafelicia, atleta e mamma a tempo pieno,
    per la straordinaria impresa!
    Un grosso in bocca al lupo per il futuro.
    Complimenti anche all’autore per il taglio particolare e molto piacevole che ha dato all’articolo.

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