Anche un subacqueo personaggio tv molto noto, Flavio Insinna, fa visita alla formazione dei neo-istruttori per subacquei non vedenti di ASBI e alle altre più recenti attività dell’associazione all’Argentario. Leggete qui le testimonianze dirette dei protagonisti sull’esperienza appena compiuta. Parlano da sole.

Di Romano Barluzzi e Angela Costantino Pinto. Foto ASBI – Albatros-progetto Paolo Pinto-Scuba Blind International

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E’ una di quelle cose di cui si può dire che non capitino tutti i giorni. Un personaggio famosissimo sui teleschermi, Flavio Insinna, che si presenta di persona nel bel mezzo di una serie di attività sub per ciechi, compreso un corso istruttori per non vedenti, a cura di ASBI. L’associazione ormai non è certo nuova a frequentazioni del genere, presso i suoi stand alle fiere di settore si sono visti aggirarsi tanti volti di spettacolo, cultura, politica e sport. Ma colpisce che stavolta come poche altre in passato un uomo di televisione di questo calibro abbia voluto “toccare con mano” – è proprio il caso di dirlo – questa realtà.
In particolare nel versante della formazione istruttori, siamo certi d’interpretare più di qualcuno nella domanda che sorge in tanti operatori didattici subacquei: “perché dovrei frequentare un corso istruttori ASBI?” L’associazione infatti – e lo fa da 10 anni – promuove questi corsi non solo per la qualifica obbligatoria di istruttore di sub non vedenti che i candidati a questa forma di accompagnamento devono acquisire, ma anche come esperienza formativa utile pure a chi poi non necessariamente opererà con sub privi della vista ma ne ricaverà una serie di abilità formative tali da diventare più capace pure nell’istruire i sub normodotati.
Per capire fino in fondo quale sia questo vantaggio in simili casi abbiamo voluto sintetizzare il resoconto di quest’ultima serie di attività appena svolte da ASBI all’Argentario condensandolo negli interventi scritti che i protagonisti hanno composto per l’occasione. Così che ogni lettore – esperto o meno, educatore o no, operatore o allievo – possa valutare in piena autonomia.

Cominciamo dunque con le dichiarazioni dei corsisti operatori, perciò divenuti neo-istruttori ASBI: si chiamano Laura Celi, Giuseppe San Mauro, Vito Bernardi e Alessandra Comin, sono stati formati dal Trainer di ASBI Manrico Volpi e dal docente ASBI Nicola Fanelli e hanno avuto come coadiutori non vedenti i subacquei Ada Ammirata e Roberto Polsinelli.
Laura Celi
«Partecipare al corso ASBI per istruttori e guide subacquee è stata una delle cose più giuste mai fatte in vita mia. Una settimana sicuramente intensa, con tante nozioni e tante emozioni. Vivere a contatto con questi ragazzi e sperimentare personalmente, anche se per pochi minuti, la loro disabilità è stato illuminante. E ho potuto davvero capire quanta energia mettono in tutte le cose che fanno, sia nella vita di tutti i giorni che nello sport. Andare sott’acqua per loro significa affidare la loro vita a noi. Fidarsi in tutto e per tutto di chi li accompagna in quel mondo meraviglioso che è il mare. A parte il dover conoscere un altro mondo e apprendere nozioni nuove, anche a livello medico, la cosa più dura, ma anche la più bella, è stata quella di dover alla fine demolire le proprie impostazioni, ormai consolidate, per lasciare spazio a tanto, tanto cuore. E da quel momento in poi tutto è stato istintivo e meraviglioso. Questi ragazzi sono fantastici ed è una magia guardarli sott’acqua! Non ringrazierò mai abbastanza i docenti, Manrico Volpi e Nicola Fanelli, che, tra un rimprovero e una carezza, mi hanno regalato un’esperienza indimenticabile. Sono davvero fiera di far parte di Albatros…”un gruppo di persone che pensa con una sola testa”!»
Giuseppe San Mauro
«Scrivo quello che avrei voluto dire la sera della premiazione se non fossi stato cosi emozionato. In questo corso ho capito casa significhino queste cose: fiducia, nel momento in cui una persona con un semplice tocco mette la sua vita nella tue mani. Coraggio, esplorare il mondo sommerso non vedendo ma percependo è una cosa da grandi esseri umani. Volontà, trovare la forza di reagire alle difficoltà della vita che spesso ci abbattono e seguire il loro esempio… un esempio cui val la pena ispirarsi. Scoperta, grazie ai ragazzi ho scoperto un mare che in tanti anni non avevo mai toccato. Gioia, quella che dal primo momento mi e stata trasmessa e che mi ha accompagnato per tutto il corso. Amicizia, in questa settimana ho incontrato persone che mi hanno aperto il loro cuore e che porterò sempre nel mio e infine paura di non farcela, di non essere all’altezza ma che alla fine del percorso è diventata una delle soddisfazioni più grandi della mia vita. C’è molto e molto altro ma sono cose che non possono essere confessate perché rimarranno per sempre nella mia anima a sostenermi e a rendermi una persona migliore.»
Vito Bernardi
«All’inizio di questa bellissima avventura, mi sentivo un po’ in difficoltà perché spesso mentre si chiacchierava si usava il verbo “vedere” e non nego il mio imbarazzo nell’utilizzare tale termine.
Conoscendo i ragazzi e vivendo alcuni giorni con loro è emerso in modo semplice e chiaro che spesso loro vedono, osservano e studiano con accurata attenzione tutto quello con cui entrano in contatto e mi hanno fatto notare quanta distinzione ci sia fra chi vede… e chi non vuol vedere.
Questa settimana trascorsa con la grande famiglia Albatros è stata a dir poco stupenda.
Loro mi hanno insegnato a vivere le difficolta che la vita ci riserva in un’ottica diversa.
Tornando a casa un ragazzo mi ha chiesto “Si ma a cosa serve andare in acqua con loro..?” e io gli ho risposto: “fermati, chiudi gli occhi, ascolta il tuo respiro e immagina… e poi rifammi la domanda… ed ecco sensazioni ed emozioni che vanno a di là del normale…”.
Ho vissuto una settimana con questi ragazzi, sono andato in giro bendato per cercare di capire meglio i loro bisogni, mi sono immerso con e senza maschera a occhi chiusi e ho forse provato in minima parte le loro sensazioni ed emozioni. E’ semplicemente qualcosa di indimenticabile e indescrivibile.
Per la prima volta ho pianto. Un grazie di cuore a tutti.»
Alessandra Comin
«Sono stati 5 giorni nei quali mai avrei creduto di stravolgere tanto la mia idea di subacquea. Il concetto errato che avevo di rispetto dell’ambiente marino mi ha stupita, ho toccato e visto davvero specie che prima semplicemente NON VEDEVO, c’erano ma non riuscivo a guardarle e a osservarle nel giusto modo. Per la prima volta nella mia vita mi sono sentita libera anche sott’acqua, poter a occhi chiusi percepire la forma di una spirastrella e capire quanto i miei compagni riescano a vedere e a emozionarsi, perché l’ho provato assieme a loro. Questo mi ha fatto piangere di gioia. Fiducia, rispetto, comunicazione, gruppo, divertimento e amore, queste le parole chiave della nostra subacquea, a mio parere. Ho conosciuto delle persone che mi hanno insegnato tanto, che ho voglia di ritrovare presto, dentro e fuori dall’acqua, che hanno tanto da insegnare… Soprattutto a coloro che danno tutto per scontato e che non sono felici della vita che vivono!»

ASBI nell’occasione ha svolto anche un corso Blind, cioè il corso base per istruire un non vedente all’immersione subacquea, rivolto in questo caso agli allievi Federico Lazzaroni (di Udine), Riccardo Gallina (di Torino) e Gigia Nobile (di Bari), che sono stati fatti diventare subacquei dagli istruttori ASBI Marco Dori, Corrado Gabrieli e Enzo Ladisa. Ecco tutte le rispettive – e reciproche – dichiarazioni.
Dagli istruttori Corrado e Marco per gli allievi Federico e Riccardo
«Che dire? Ogni corso Albatros lascia il segno. Questa volta lo hanno fatto Riccardo e Federico, alias “Gianni e Pinotto”, inizialmente ai due estremi, uno molto composto l’altro una valanga, ma c’è voluto poco perché si trovassero e per non lasciarsene scappare una. Sfortunati con il tempo, che non è stato così clemente, ma fortunati con gli allievi, grazie alla loro fantastica acquaticità ci confermavano “a naso” le profondità… Che dire, appunto? Forse il corso P1 più bello che mi sia capitato di fare, lavorare poi con un grande istruttore del calibro di Marco Dori… beh, signori, tanto di cappello… come se facessimo corsi insieme da una vita e invece per entrambi è stato il primo P1 blind con i nostri – 175 metri trattabili e i relitti romani a – 90 m … Ah ah ah ah… vero Federico? Abbiamo terminato le immersioni di corso. Un abbraccio e alla prossima immersione.»
Dall’istruttore Enzo per l’allieva Gigia
«Un corso decisamente diverso, cominciato a Bari con Gigia, tra teoria, piscina, con tutte le sue mille paure – “non so nuotare, mi fa paura il mare, il mare è agitato non vengo…” – per finire con le immersioni da gommone a porto Santo Stefano. Un brevetto meritato, brava Gigia! Alla prossima immersione.»
La neo-blind Gigia Nobile (istruita da Enzo Ladisa)
«Alla conquista del mare… Mille paure…, mille incertezze… ma a un certo momento della mia vita accade qualcosa di strano. Sento che la magia del mare mi attira a sé… Non c’è cosa più bella che sfidare le proprie certezze, ciò che qualche tempo fa era impossibile che io potessi fare, oggi urlo al mondo che ce l’ho fatta. Un’emozione fortissima! Immergersi laggiù, dove regnano il silenzio e la pace, tutto è straordinariamente vivo e l’immensità di questa surreale bellezza naturale è pronta a dar luce al mio senso malato. Per questa mia grande impresa ringrazio – e di cuore – tutti coloro che mi hanno supportato, amici tutti ma in particolare Antonio, Elisabetta, Vito, il mio istruttore Enzo Ladisa, l’intera squadra Albatros progetto Paolo Pinto, il presidente Angela Costantino e sopra tutti Manrico Volpi il quale ha reso possibile questa mia conquista…»
il neo-Blind Federico Lazzaroni (istruito da Corrado Gabrieli)
«Buongiorno, a tre giorni dalla fine del corso Albatros (brevetto P1) sono qui a raccontare le mie emozioni/impressioni. Devo premettere, però, che io non sono molto bravo nel parlare di sentimenti e annessi e connessi; tuttavia ci proverò comunque. Questa mia esperienza con la subacquea la voglio dividere in due parti, ossia la parte “tecnica” cioè montare e smontare l’attrezzatura e iniziare a imparare a usarla e fare i vari esercizi in acqua; e nella parte “osservativa”, quindi tutto ciò che è l’esplorazione – anche per mezzo del riconoscitore Albatros – delle diverse specie che popolano i fondali marini. Per quanto riguarda la parte “tecnica”, mi ha colpito molto il fatto di respirare sotto l’acqua da un erogatore (anche se più o meno immaginavo come fosse, finché non lo provi veramente non lo sai!) e cercare di regolare l’assetto gonfiando e sgonfiando il gav. Per quanto riguarda la parte “osservativa”, invece, mi ha colpito il fatto di trovare così tante specie diverse che vivono nelle aree in cui ci siamo immersi. Non mi sarei mai aspettato di toccarne così tante nelle cinque immersioni che ho fatto!»
il neo-Blind Riccardo Gallina (istruito da Marco Dori)
«…è difficile per me adesso scrivere in poche righe quello che ho provato in termini di emozioni andando sott’acqua in questa settimana, io ho un buon rapporto con il mare dal momento che pratico l’apnea sportiva da qualche anno ma quello che ho provato in questi giorni è stato quello di poter toccare con mano alcune specie, alcuni paesaggi, alcuni ambienti che normalmente ho sentito soltanto raccontare ed è questa la cosa che mi ha dato l’emozione più bella. Forse la prima volta che siamo andati sott’acqua con l’istruttore sono stato un pochino più rigido ma credo di essermi sciolto nelle immersioni successive e questo mi ha dato modo di godere più appieno delle emozioni e delle sensazioni che si provano andando appunto sott’acqua.»

A detta di tutti s’è trattato d’una serie di attività didattiche e formative contraddistinte stavolta da condizioni meteo-marine quantomeno “particolari” che tuttavia, grazie alla perizia, alle precauzioni e alla professionalità di Albatros (ASBI), non hanno inficiato lo svolgimento delle molte attività previste, permettendo anzi di portarle a termine comunque tutte e con addirittura maggior valore e soddisfazioni del solito.

Non sono mancati i protagonisti del turismo subacqueo che in ASBI è sempre più praticato, per l’occasione i non vedenti sub Elisabetta Franco, Vito Rafaschieri, Antonio Tramacere, Daniele Renda, Elisabetta Gravili e le guide abilitate ASBI che hanno compiuto l’accompagnamento subacqueo turistico: Francesca Corazziari, Grazio Menga, Hamed Hagi, Andrea Flore, Antonio Gaballo, Paola Paglialunga, Riccardo Rodriguez.

Gli organizzatori di ASBI ringraziano il Comandante della Guardia Costiera Tullio Arcangeli; lo staff del Centro immersioni Costa d’Argento; tutto lo staff dell’Orbetello camping Village; il sindaco di Porto Santo Stefano Arturo Cerulli (“che ci ha accolto alla prima immersione in mare”, come dicono in ASBI) e naturalmente Flavio Insinna con gli amici subacquei Alessio Iafrate e Antonello Bertagnoli della produzione Affari Tuoi, nonché Stefano Bianchi presidente e istruttore della ASD L’aquila di Mare.
Per concludere ci sembrano significative le stesse parole che l’attore, regista e conduttore tv ha trascritto a caldo nel proprio profilo fb: «Un’emozionante giornata di immersioni e brevetti insieme agli amici dell’Associazione Albatros – Progetto Paolo Pinto, che si occupa della subacquea per disabili e non vedenti. Da loro si può capire il significato della parola fiducia. E possiamo imparare a vivere il mare con uno sguardo più vero e profondo. Grazie di cuore! È stata un’esperienza unica»

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