È ancora forte l’eco della 12^ edizione di Mare Nordest, tenutasi a Trieste il 26, 27 e 28 maggio, insieme alla 2^ Rassegna Internazionale delle Attività Subacquee, comprendente – a cura dell’AISTS Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee – la cerimonia di premiazione del Tridente d’Oro 2023. Ecco il resoconto… con sorpresa!

A cura della Redazione. Foto di Giuseppe d’Iglio e Romano Barluzzi

Un pubblico quest’anno più mirato e caratterizzato da un’affluenza sempre copiosa è stato fino all’ultimo momento accolto in un entourage di sobrietà ma di assoluto prestigio a Mare Nordest 2023, presso la doppia tensostruttura allestita in Piazza dell’Unità d’Italia, a Trieste, dal momento che ha ospitato in quantità e continuità seminari, laboratori e attività a cura dei partner istituzionali scientifici della manifestazione (Università degli Studi di Trieste, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica – OGS, entrambi con patrocinio; e il Museo Nazionale dell’Antartide – MNA), Centro Studi Astronomici Antares e VisitMalta grazie ai percorsi di innovazione sociale promossi dalla Fondazione Pietro Pittini e coordinati da Monica Rana, Environmental Outreach e Manuela Rizzo, Educational Outreach di Mare Nordest.

E sempre fino all’ultimo minuto utile è stato possibile deliziarsi l’occhio e lo spirito anche visitando la mostra di fotografica subacquea a ingresso libero del sommozzatore e pluripremiato fotografo subacqueo Adriano Morettin, già campione italiano di Safarifotosub, dal titolo “Un Mare di scatti nell’Alto Adriatico”

S’è trattato di una dodicesima edizione di Mare Nordest costituita da una tre giorni densissima di attività convegnistiche tra cultura, scienza, tecnologia, Fashion Art e ambiente che ha riconfermato la manifestazione triestina punto di riferimento per le attività del mare dell’intera area dell’Alto Adriatico e di tutto il Nordest.

«Anche quest’anno – è quanto hanno rilevato gli organizzatori Roberto Bolelli, General Manager della società sportiva dilettantistica Mare Nordest assieme al General Manager Edoardo Nattelli e al CEO Tiziana Tassan – abbiamo rinnovato con successo la collaborazione con la Rassegna Internazionale delle Attività Subacquee a cura dell’AISTS – Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee, giunta alla seconda edizione e la Cerimonia di conferimento dei premi “Tridente d’Oro” inauguratasi presso il Salone di Rappresentanza della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, portando a Trieste alcune tra le più importanti e influenti figure che si sono distinte nell’ambito delle attività subacquee, avendo contribuito significativamente al progresso scientifico e in particolare a rendere Trieste – come ricordato dai rappresentanti delle Istituzioni presenti alla cerimonia inaugurale e in particolare dal Vicepresidente del FVG Mario Anzil“la capitale regionale del Mare”. Un bilancio che ci appare decisamente lusinghiero oltreché positivo».

«A rafforzare le nostre convinzioni sulla bontà del Progetto – aggiunge Bolelli – è il fatto che per la prima volta quest’anno, oltre alle rinnovate partnership con le principali Istituzioni scientifiche cittadine sopraricordate (Università degli Studi di Trieste, Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS e Museo Nazionale dell’Antartide – MNA – n.d.r.), la co-organizzazione della Regione e del Comune di Trieste, il sostegno di PromoTurismoFvg a cui si è aggiunta l’importante presenza in veste di sponsor di VisitMalta e Fondazione Pietro Pittini – senza dimenticare il significativo apporto dei privati tra cui spicca il Gold Sponsor Logica Srl –, Trieste Trasporti sempre come sponsor e il patrocinio di Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, del CONI Comitato Regionale del FVG, dell’Università degli studi di Udine, dell’Università degli studi di Trieste, dell’OGS, dell’Accademia Nautica dell’Adriatico e di ASI Associazioni Sportive e Sociali Italiane nonché la collaborazione della Capitaneria di Porto di Trieste – abbiamo ottenuto il patrocinio niente di meno ché del Ministero dell’Ambiente

«Gli apprezzamenti riscossi da parte dei rappresentanti di tutte queste Istituzioni – dicono all’unisono gli organizzatori – e le attestazioni di stima per il lavoro svolto in questi 12 anni, accompagnate dall’incoraggiamento a proseguire in questa direzione, ci danno ulteriore fiducia e forza per prepararci già alla successiva edizione, che sarà ancora più ricca. Ma soprattutto ci spingono a proseguire in quella che da sempre rappresenta la nostra missione, puntando sempre di più sul riuscire a realizzare il progetto più ambizioso e che ci sta maggiormente a cuore: portare a Trieste il primo esempio in Italia di Scuttling, con l’affondamento controllato di navi dismesse per il ripopolamento marino e lo sviluppo turistico, oltre che ecologico del Golfo Triestino. Il Parco Navale di Trieste nasce infatti con l’obiettivo di valorizzare in ogni suo aspetto l’ambiente marino del Golfo di Trieste creando un artificial reef tramite un’operazione di Scuttling (qui su SerialDiver abbiamo dedicato a questo tema, dandogli la precedenza, tutto il primo articolo di resoconto da Mare Nordest 2023 dal titolo “Scuttling a MNE 2023: dritti alla meta!” che potete rileggere direttamente a questo link: https://www.serialdiver.com/ita/scuttling-a-mne-2023-dritti-alla-meta/n.d.r.). In questo senso – proseguono i nostri – abbiamo trovato conforto nelle parole del Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, Senatore Claudio Barbaro, del Senatore Roberto Menia, degli Assessori regionali alla Difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro e alle Autonomie Locali, Pierpaolo Roberti e del Sindaco di Muggia, Paolo Polidori (alle cui voci si sono aggiunte quelle dei partecipanti alla Tavola rotonda sullo Scuttling, l’ex Presidente della Croatian Diving Federation-HRS, Neven Lukas, Mark Busuttil, Vicepresidente di PDSA – Professional Dive Schools Association Malta ed Ester Tamasi, Direttore per l’Italia di MTA – Malta Tourism Authority, il principale ente regolatore e promotore dell’industria del turismo a Malta, che hanno ricordato le favorevoli esperienze di Scuttling già avviate da anni nella vicina Croazia e a Malta); e hanno sottolineato le importanti e positive ricadute e le enormi potenzialità offerte sia dal punto di vista economico che ambientale dalla costituzione di un Parco Navale a Trieste. Obiettivo che, forti delle loro parole, perseguiremo con ancora maggiore volontà e costanza».

Due i Testimonial d’eccezione di quest’edizione: Sergio Davì, gommonauta che collabora al programma televisivo “Lineablu”, autore di mirabolanti traversate marine e oceaniche, accomunate dalla grande percorrenza (con tutte le avventurose complessità che le lunghe distanze in mare comportano), l’ultima delle quali è stata la “Ocean to Ocean RIB Adventure”, traversata transoceanica in gommone da Palermo a Los Angeles. E Matteo Parenzan, Campione del mondo di Tennistavolo 2022 nella sua categoria, che è stato portabandiera italiano alle Paralimpiadi di Tokyo 2021: un emblema dei migliori messaggi di inclusività e di pariteticità che lo Sport racchiude in sé.

Poc’anzi e nello scorso primo articolo abbiamo anticipato alcune delle sintesi conclusive ma non possiamo esimerci dal ripercorrere intervento per intervento, relazione per relazione, scanditi dalla verve e dalla professionalità di un conduttore “anchor man” come il giornalista Francesco Cardella, almeno i momenti più importanti di una cronaca memorabile; così cominciamo dalla presentazione e inaugurazione generale, avvenuta venerdì 26 maggio presso il Salone di Rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia in piazza dell’Unità d’Italia. Alla cerimonia di inaugurazione, presentata già essa stessa dal giornalista Francesco Cardella, sono intervenuti il Vicepresidente con delega alla Cultura e Sport, Mario Anzil in rappresentanza del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga; gli assessori regionali alle Autonomie Locali Pierpaolo Roberti e alla Difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro; l’assessore comunale alle Politiche Sociali Massimo Tognolli in rappresentanza del Sindaco Roberto Dipiazza e l’Assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo, Giorgio Rossi; il Capitano di Vascello Luciano del Prete, Direttore marittimo del Friuli Venezia Giulia e comandante della Capitaneria di Porto di Trieste; il Capitano di Vascello Emilio Ratti in rappresentanza del Contrammiraglio Massimiliano Rossi, Comandante del COMSUBIN – Comando Raggruppamento Subacquei e Incursori Teseo Tesei (continuate a leggere fiduciosi: è sua la “sorpresa” anticipata nel nostro sottotitolo! N.d.r.); il Senatore Roberto Menia e con un videomessaggio il Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Sen. Claudio BarbaroEster Colizza, Direttrice del Museo Nazionale dell’Antartide; Vittorio Torbianelli, Segretario Generale in rappresentanza del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino; il Sindaco di Muggia, Paolo Polidori; il Presidente di Trieste Trasporti, Maurizio Marzi Wildauer.

La parte poi più contenutistica è entrata nel vivo con la presentazione che Paolo Ferraro, presidente dell’AISTS – Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee, ha fatto dell’Accademia stessa, ricordando come sia nata per riunire le personalità che nel corso degli ultimi 63 anni hanno ricevuto il Tridente d’Oro e richiamando i nomi dei più illustri Tridenti “storici”. «L’importanza dell’Accademia – ha affermato Ferraro – è stata quella di indicare al mondo le tendenze di sviluppo delle attività subacquee, contribuendo in modo significativo alla loro crescita».

«Ancor adesso – ha sottolineato il presidente Ferraro – l’Accademia e il Tridente d’Oro costituiscono un punto d’incontro e di riflessione interdisciplinare, al di sopra di ogni interesse e influenza di parte, per la diffusione della cultura del mondo sottomarino in un contesto di internazionalità».

«Oggi siamo a Trieste – ha sintetizzato Ferraro – per aggiornare la lista dei riconoscimenti conferendoli a nuovi protagonisti di questi sviluppi avendo trovato in Mare Nordest un partner che condivide le nostre finalità e ci aiuta a perseguire i nostri scopi».

Il primo Tridente d’Oro 2023 in ordine di apparizione è stato quello conferito nella tarda mattinata di venerdì 26 maggio a Ψ Théo Mavrostomos, Altofondalista, dalla Francia. È l’uomo che ha raggiunto la maggiore profondità equivalente sottomarina toccando i 701 metri di pressurizzazione in una speciale camera iperbarica, anche parzialmente allagata. Altofondalista della Comex per un ventennio, dal 1975 al 1995, con una media di 90 giorni di saturazione all’anno, Mavrostomos è intervenuto con un videomessaggio da Marsiglia, dove si stava preparando a una nuova, imprevista immersione. Ha descritto con molti dettagli tecnici l’impresa dei – 701 m da lui compiuta, che la comunità scientifica del settore ha ridefinito come una autentica sfida e uno straordinario arricchimento per la moderna fisiopatologia iperbarica.

A concludere degnamente la mattinata, ancora presso il prestigioso salone delle rappresentanze della Regione FVG, è stata l’attesissima Tavola rotonda sul tema “Opportunità di sviluppo ambientale, economico e turistico tramite un’operazione di Scuttling” – eloquente titolo (!), n.d.r. – a cura di Mare Nordest. Ne abbiamo parlato diffusamente nello scorso articolo, come ricordato anche poc’anzi allegandone il link diretto. Perciò qui andremo avanti. Anche per anticipare che, oltre alla partecipazione dei nuovi assegnatari del riconoscimento Tridente d’Oro 2023, hanno preso parte attiva alla Rassegna illustri relatori già Tridenti nelle pregresse edizioni.

La manifestazione di pomeriggio si è quindi spostata nella Tensostruttura di Mare Nordest in Piazza dell’Unità d’Italia dove, a ingresso libero, alle 15:30 c’è stato il Conferimento del secondo Tridente d’Oro 2023 – anch’esso in videoconferenza – al ricercatore Ψ François Sarano. Laureato in oceanografia, subacqueo professionista, capo spedizione ed ex consigliere scientifico del comandante J.Y. Cousteau, Sarano ha partecipato per tredici anni a una ventina di spedizioni a bordo della leggendaria nave oceanografica Calypso. Dal 2013 coordina lo studio della popolazione di capodogli che vive al largo delle Mauritius al fine di comprendere meglio la loro struttura sociale e l’evoluzione della loro popolazione basandosi essenzialmente sull’osservazione subacquea di un clan di capodogli di cui il team è riuscito a definire l’intero albero genealogico. Partecipano i laboratori universitari di genetica dell’University of Western Brittany; di acustica di Tolone; di etologia ed etoacustica della Sorbona di Parigi.

A seguire, alle ore 16:10, si è tenuta la conferenza dell’Operatore di immersioni tecniche Neven Lukas (Croazia), già Tridente d’Oro 2022. Ex Presidente della Croatian Diving Federation-HRS, co-fondatore dell’International Association Handicapped Divers – Adriatic, giudice e membro della Commissione Apnea della CMAS World Records, Neven Lukas, consulente per le immersioni con miscele per il Ministero della Difesa Croato e del Ministero degli Interni del Montenegro, è stato membro delle spedizioni sui relitti della corazzata Szent Istvan e del bombardiere B-17 della Seconda guerra mondiale “VIS Flying Fortress”. Nel suo intervento, Lukas ha ripercorso la storia delle campagne d’immersione sul relitto della corazzata ”Szent Istvan” (Santo Stefano), una rassegna di 22 anni d spedizioni, organizzate dall’Istituto Croato di Conservazione e Ministero della Cultura, dal 1997 al 2019. Ha parlato anche dello sviluppo dell’immersione tecnica, dal circuito aperto in aria fino alle tecniche di immersione con circuiti chiusi, per esplorazioni del relitto con lo scopo di individuare e recuperare alcuni degli artefatti. Nello specifico, la trattazione ha riguardato la spedizione del 2019, di cui il relatore ha tratteggiato gli obiettivi: evidenziare lo stato del relitto dopo 101 anni dall’affondamento e procedere al recupero di manufatti per conservazione, musealizzazione e futura esposizione. Infine si è soffermato sull’uso delle tecniche di respirazione subacquea con apparecchi a circuito chiuso per penetrazioni documentative nel relitto.

Dal tardo pomeriggio, ottimo riscontro di pubblico hanno ottenuto due piacevolissimi intermezzi: la sfilata di moda e tendenze “Trieste Sustainable Fashion – Sfilare Il Mare”, dedicata alla salvaguardia e al rispetto del mare, in collaborazione con la fiber artist Giuliana Balbi, la visual artist, fotografa e scrittrice Qing Yue, le stiliste Maja e Petra Oblak e la designer Gaja Hanzel, Musiche di Alberto DJ e con la partecipazione della poetessa Eva Surma, membro dell’Associazione internazionale P.E.N. – Poets, Essayists, Novelists; e, appena sopraggiunta l’oscurità della tarda serata, l’osservazione della volta celeste al telescopio dalla Rosa dei Venti sul Molo Audace in collaborazione con il Centro Studi Astronomici Antares dal titolo “Navigare in un mare di stelle”: un concentrato di suggestioni imperniate sul profondo rapporto tra la navigazione per mare e l’orientamento siderale. Una parentesi di autentico intrattenimento educativo scientifico, per la soddisfazione di adulti, giovani e bambini… d’ogni età.

Per quanto riguarda il secondo giorno, sabato 27 maggio, è apparsa questa la giornata in assoluto più intensa e forse anche quella maggiormente frequentata dal pubblico più ampio ed eterogeneo. Dopotutto, è difficile immaginare un programma più ricco di così. Inizia poco dopo le 10:00 con la Conferenza di Piero Mescalchin: già Tridente d’Oro 2021, divulgatore e video operatore subacqueo, ha al suo attivo oltre 3mila immersioni nell’Alto Adriatico, di cui è diventato uno dei più profondi conoscitori e dal quale ha ricavato materiale documentaristico di grandissimo valore divulgativo. Non è un caso se ha fatto conoscere al grande pubblico l’esistenza di quelle formazioni rocciose – ancora in parte misteriose e così caratteristiche dell’Alto Adriatico – chiamate “Tegnue”, oasi sommerse, dall’elevatissimo grado di biodiversità e straricche di vita in un fondale marino ritenuto a torto piatto e sabbioso. Sempre non per caso, Mescalchin ne è diventato il più strenuo difensore contro ogni minaccia di depauperazione. I suoi documentari tra l’altro hanno ottenuto numerosi riconoscimenti in diversi festival e concorsi anche all’estero, conferendo alla sua divulgazione naturalistica tutta quell’aura d’internazionalità che merita.

A seguire, intorno alle 11:00, c’è stato il conferimento di un riconoscimento molto speciale dell’Accademia e cioè l’AA Academy Award, ovvero la versione del Tridente d’Oro riservata ad associazioni, enti, istituzioni e/o aziende. E in questa edizione l’Academy Award 2023 è andato alla Società C.A.B.I. CATTANEO SpA, azienda italiana costruttrice di imbarcazioni speciali e mezzi subacquei. Ha ritirato il premio Alberto Villa, presidente e amministratore delegato. Dal momento che questa eccellenza tra le produzioni di subacquea rifornisce principalmente il mercato delle Forze Operative Speciali sia italiane sia estere, ovvie ragioni di riservatezza le impongono la minor esposizione mediatica possibile, sebbene le sia riconosciuto assoluto prestigio tra gli addetti ai lavori. Anche perché la sua storia viene da lontano: fondata nel 1936 da Giustino Cattaneo, ha prodotto i componenti del motore per i primi motoscafi esplosivi MT. Nel 2016 l’azienda ha partecipato per la prima volta alla fiera Seafuture. Nel 2018 ha presentato il veicolo “avvicinatore incursori” Deep Shadow per un equipaggio di due persone e una capacità di carico di quattro sommozzatori da combattimento. La vicinanza di intenti, professionalità e collaborazione con il COMSUBIN Comando Subacquei e Incursori della MMI è nel naturale divenire di questa protagonista delle produzioni subacquee più specializzate.

La tarda mattinata, intorno a mezzogiorno, ha visto poi il conferimento di un altro Tridente d’Oro 2023, quello al Ψ Prof. Giuseppe Mastronuzzi, illustre geologo italiano noto anche all’estero (Professore Ordinario di Geografia Fisica e Geomorfologia, Preside del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università degli Studi di Bari) per avere svolto ricerche in Nord Africa, America ed Europa conducendo studi nell’ambito di progetti nazionali e internazionali su: dinamica dei paesaggi glaciali e periglaciali; dinamica e tettonica carsiche; variazioni del livello del mare e tettonica; dinamiche costiere e attività antropiche; effetti dell’impatto di onde estreme. Ha partecipato a numerose crociere oceanografiche nel Mediterraneo e nell’Atlantico. Visiting scientist presso il Bedford Institute of Oceanography (Canada) nel 1995 e nel 1998, presso l’Università di Reading (UK) nel 1996 e nel 1997, presso l’Université de Rennes 2 (Francia) nel 2003, dove ha anche insegnato nel 2004 e 2013, nonché presso l’Università di Aix-Marseille (Francia) nel 2011. È stato delegato italiano in diversi progetti IGCP (437, 495, 588) di IUGS – UNESCO sulla dinamica delle coste e variazioni del livello del mare (argomenti principali della relazione con cui ha appassionato il pubblico intervenuto); attualmente è il delegato italiano nel progetto IGCP 639.

Nel pomeriggio, tra le 15:30 e le 16:30, la relazione dal titolo “Un Mare di scatti nell’Alto Adriatico”, autore e curatore il fotografo subacqueo Adriano Morettin, ha letteralmente incantato i presenti con le esplosioni cromatiche delle sue immagini dal mondo sommerso. Nella sua esposizione Morettin non ha parlato solo di sé, essendo peraltro sommozzatore dal 1987 e fotosub dal 1995, oltreché pluripremiato e già campione italiano di Safarifotosub, bensì ha anche dispensato suggerimenti di tecnica fotosub per divertirsi in sicurezza e nel rispetto dell’ecosistema marino. La mostra dei suoi scatti è rimasta del resto visibile per l’intera edizione di Mare Nordest nella connessa Rassegna internazionale delle Attività Subacquee, sottolineando come la ricerca tecnica del fotosub deve farlo approdare alla libera espressione delle proprie emozioni per poterle trasmettere efficacemente al pubblico. E che l’Alto Adriatico non ha nulla da invidiare alle destinazioni turistiche più paradisiache riguardo alla ricchezza di vita sottomarina da ritrarre, anzi!

Intorno alle 17:00 è stata poi la volta della Conferenza del Professore di Archeologia Subacquea Massimo Capulli (Italia), già Tridente d’Oro 2021. Docente di metodologia della ricerca archeologica all’Università di Udine – Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale, ha condotto come tale ateneo la prima campagna di archeologia subacquea lungo il versante marino dell’isola del Lido di Venezia, realizzata con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio, per il Comune di Venezia e Laguna e con il supporto dell’Institute of Nautical Archaeology (Usa). Le sue indagini archeologiche nel caso specifico si sono concentrate sulle acque antistanti la spiaggia di San Nicoletto e hanno riguardato i resti di un relitto risalente all’Ottocento del millennio scorso. Il prof. Capulli ha relazionato sul tema: “Tra Laguna e Mare. Relitti di età Romana nelle acque di Grado”. In pratica, ha presentato i risultati degli ultimi studi che gettano nuova luce sull’importanza di questo scalo (l’isola di Grado separa l’alto Adriatico dalla omonima laguna ed è stata per secoli una delle vie d’accesso alla metropoli aquileiese – n.d.r.), sulle tracce materiali di questo snodo di passaggio per uomini e merci e sulla tecnologia navale impiegata.

Verso le 18:00 è arrivato un altro momento molto atteso, quello dell’ultimo conferimento di Tridente d’Oro di questa prima edizione 2023 del Premio, che è andato al Ψ Professor Roberto Danovaro, Biologo (Italia). Professore Ordinario di Biologia Marina, Ecologia Marina ed Etica ambientale presso l’Università Politecnica delle Marche, Danovaro svolge attività di ricerca focalizzate principalmente sullo studio del funzionamento degli ecosistemi marini. Occupa posizioni di vertice in decine di comitati e consigli scientifici nazionali ed esteri rivolti al mare. Ha partecipato a oltre 40 spedizioni scientifiche e campagne oceanografiche in Antartide, dove ha trascorso 3 mesi; in Oceano Pacifico, Indiano ed Atlantico; in Mar Nero e Mar Mediterraneo. Membro del Comitato editoriale di numerose riviste internazionali, è Autore di circa 180 articoli su oltre 60 riviste internazionali ISI con Impact Factor e del libro Methods for the study of deep-sea biodiversity and ecosystem functioning. Insignito nel 2010 dalla Società Oceanografica Francese del premio al miglior ricercatore in campo marino. Premiato come miglior biologo marino del 2010, è Speaker in numerosi congressi nazionali e internazionali. Esperienza che gli ha permesso un’esposizione magistrale, istrionica, di quelle in grado di rapire letteralmente l’attenzione di tutto il pubblico intervenuto. Quel che si potrebbe definire un “finale di giornata con il botto”!

La serata del sabato ha avuto il suo epilogo migliore nel convivio della Cena di Gala dell’Accademia, come da protocollo: ma questo evento, che sigla la conclusione delle assegnazioni dei nuovi Tridenti d’Oro in questa prima edizione del 2023, non segna ancora la chiusura della Rassegna, che anzi è proseguita all’indomani mattina di domenica 28 maggio, con ben due rinomati relatori, le cui esposizioni sulle rispettive ricerche subacquee ci hanno accompagnato tra le braccia della Storia.

La prima conferenza, alle 10:00, è stata quella dal titolo “La storia della Viribus Unitis e il suo affondamento a Pola”, a cura del Dr. Ugo Gerini, introdotta da Giulia Stibiel, responsabile eventi della rivista “Nord Adriatico Magazine”. L’Autore Ugo Gerini, medico di fama del reparto di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale di Cattinara a Trieste, nonché giornalista sportivo dell’emittente Tele Quattro, è oggi Presidente del Lions Club Trieste Europa e scrittore di libri riguardanti la Marina Italiana. La SMS Viribus Unitis era una possente corazzata della imperiale e regia Marina austro-ungarica, ma fu affondata il 1º novembre 1918 nel porto di Pola in seguito all’incursione di una piccola unità d’assalto italiana, in quella che fu poi ribattezzata “Impresa di Pola”. Impressionante è apparsa a tutti l’accurata ricostruzione della vita militare a bordo della poderosa unità da battaglia austro-ungarica, nonché il contesto in cui maturarono le condizioni per la cosiddetta “Impresa di Pola”…più ancora dell’impresa stessa.

“Nord Adriatico Magazine” è il periodico trimestrale cartaceo che si occupa di attualità, economia e storia del porto e del golfo di Trieste e Monfalcone ed è incentrato su tutto ciò che riguarda il mare dell’area Nordest: turismo, cultura, sport, scienza e ambiente, servizi e imprenditorialità. Un progetto, giunto al suo quarto anno di vita, che è nato per raccontare e accompagnare quello che da qualche tempo è tornato a essere l’elemento vitale delle terre di Nordest: l’acqua. In questa veste è anche tra i media-partner di Mare Nordest. La rivista è un bel progetto editoriale al quale facciamo anche i nostri complimenti (di SerialDiver) per il coraggio che mostra nel sostenere ancora una così pregevole produzione giornalistica in formato cartaceo.

A conclusione di questa edizione della Rassegna Internazionale della Attività Subacquee, come dire “dulcis in fundo”, è stata quindi la volta della relazione intitolata “Il relitto dello Scirè – 15 anni di studi e ricerche”, a cura di Fabio Ruberti, esso stesso rinomato Tridente d’Oro 2021 dell’AISTS nonché indiscusso pioniere di Immersioni Tecniche nel nostro Paese. Lo Scirè faceva parte delle unità di supporto della Flottiglia denominata X MAS (Decima MAS), un comando in gran parte coperto dal segreto – oggi si direbbe “classificato”! – e composto da uomini e mezzi con il compito di sabotare le unità nemiche all’interno delle loro basi portuali. I più grandi successi del Regio sommergibile Scirè furono nel 1941 l’attacco al porto di Gibilterra e a quello di Alessandria, a seguito del quale gli “SLC – siluri a lenta corsa” trasportati provocarono l’affondamento di numerose navi nemiche. Ebbene, la ricerca interdisciplinare che è stata presentata al pubblico di Mare Nordest 2023 sul tragico affondamento del Regio sommergibile italiano Scirè da Fabio Ruberti è basata, di fatto, sulla tesi di dottorato da lui redatta alla Facoltà di Lettere e Filosofia – Dipartimento di Civiltà Marittime dell’Università di Haifa. Quella tesi di 355 pagine è articolata in cinque parti, delle quali quattro inerenti all’analisi storica e una a quella archeologica e subacquea del relitto. Lo studio quindi unisce e integra l’aspetto storico con quello archeologico e subacqueo, svelando, oltre a una precisa contestualizzazione degli eventi, anche appassionanti aspetti ben poco noti o francamente sconosciuti sulla vicenda e delinea anche il protocollo da usare nello studio di relitti contemporanei in metallo di grande valore storico, come appunto è lo Scirè. In ciò concorre anche all’auspicio di una sua urgente protezione istituzionale che funga inoltre da modello per ulteriori, analoghi progetti.

Infine, ma tutt’altro che ultime quanto a importanza, per l’intera durata della restante domenica 28 sono proseguite le attività divulgative intorno ai laboratori didattici messi a punto grazie ai percorsi di innovazione sociale promossi dalla già ricordata Fondazione Pietro Pittini, aventi l’obiettivo – come anticipato a inizio articolo – di diffondere nelle nuove generazioni il messaggio di Mare Nordest che guarda con particolare attenzione alla salvaguardia dell’ambiente marino e alla diffusione della cultura del mare in tutte le sue forme e declinazioni.

E…la sorpresa annunciata? Bene, ci siamo. Ci è sembrata la più degna delle conclusioni di questa cronistoria e al contempo il saluto ideale verso tutti i nostri lettori raccontarvi una vera perla: la “relazione” pronunciata in pubblico dal Capitano di Vascello Emilio Ratti in rappresentanza del Contrammiraglio Massimiliano Rossi, Comandante del COMSUBIN – Comando Raggruppamento Subacquei e Incursori Teseo Tesei. Abbiamo vissuto il privilegio di trovarci a esserne testimoni e, con la sua disponibilità e il suo assenso – di cui lo ringraziamo moltissimo – ve ne mettiamo al corrente in maniera integrale e finora inedita. Anticipandovi soltanto, insieme al nostro arrivederci, che s’è trattato dell’intervento più appassionato e ricco di autenticità che potessimo testimoniare da un personaggio così schivo e (anche per ruolo) riservato. Parole che – sia detto senza retorica alcuna – hanno scaldato il cuore e mosso l’emozionata ammirazione di tutti.

«Sono del Comando Subacquei e Incursori Teseo Tesei, porto i saluti dell’ammiraglio Comandante Contrammiraglio ROSSI (impegnato – dato il periodo – con questioni operative), peraltro i nostri subacquei sono al momento impegnati anche in Emilia Romagna nel soccorso alle popolazioni alluvionate. Penso che il ComSubIn sia già ben noto, comunque veniamo considerati un po’ il “sancta sanctorum” della subacquea, in tutti i sensi, ma in particolare in quello militare. Il Comando è un comando operativo che raggruppa in realtà due gruppi operativi, il GOS gruppo operativo subacquei (si tratta di sub del settore difensino-lavorativo, del soccorso sommergibili, lavori subacquei, lo sminamento, cioè raccolta e distruzione di ordigni post-bellici sparsi per il mare, con molta attività anche nel sociale, per esempio l’organizzazione d’immersioni con portatori di disabilità); e il GOI gruppo operativo incursori, la componente diciamo un po’ più “ostica” (io sono sia “palombaro” sia incursore, ma con carriera fatta in quest’ultimi), siamo un po’ schivi, abituati a non farci molto vedere né a raccontare in giro cosa facciamo perché si tratta quasi sempre di operazioni molto “classificate”. Le nostre origini sono quelle di “affondatori di navi”, con le principali componenti storiche che erano gli SLC siluri a lunga corsa, o “maiali”, e i “nuotatori gamma”, in quanto andavano sott’acqua. Tra l’altro tali origini – anche se è cosa meno nota – vengono proprio dal nordest: il distintivo di ComSubIn ha in sé un caimano, deriva dai “caimani del Piave”, che combatterono nella prima guerra mondiale; così come Palugi e Rossetti affondarono una nave, la Viribus Unitis, trascinando una mignatta in superficie, dato che non si poteva ancora andare sott’acqua, ci si andava solo con lo scafandro da palombaro. E non si poteva certo attaccare una nave facendo le bolle in superficie o avvicinandosi a essa con un natante che passava l’aria a qualcuno sott’acqua da poppa! Però Belloni, nella seconda guerra mondiale, uno dei miei predecessori, inventò l’ARO autorespiratore a ossigeno – adattando un autorespiratore di autosoccorso per la fuoriuscita d’emergenza da sommergibili – e lì nacquero queste due importanti componenti, appunto i “maiali” di Teseo Tesei e Toschi, questi semoventi subacquei che andavano sotto la nave e vi sganciavano la carica per affondarla; e l’altra, degli “uomini gamma”, forse meno conosciuta, con i due personaggi più famosi, Eugenio Walk e Luigi Ferraro, padre di Paolo, medaglia d’oro al valor militare…seppellito qua a Trieste! Assieme alla sua inseparabile Orietta, triestina, che è stata la prima incursore donna della storia. Dalle tecniche di addestramento che impiegavano, basate appunto sull’uso esteso dell’ARO, si costituì questa componente, che si preparava in Accademia Navale a Livorno e dalla quale nacquero i prodromi delle moderne attività subacquee sportive-ricreative, ossia la cosiddetta attività “scuba”, l’immersione libera e autonoma in mare. Il termine “sommozzatore” deriva proprio da quella componente, dal termine napoletano “sommozzar”, poi anche dal romanesco, come riportato perfino in una canzone, “L’uomo siluro”: inglese mio carissimo preparati a nuotar, noi veniamo a sommozzare, sommozzar vicino a te; siamo quelli del Serchio, siamo la gente matta, Tesei, Giobbe e Moccagatta vogliamo vendicar! Concludo, salutando ovviamente Schergat, Ferraro, tutti i nostri eroi che sono caduti e ringrazio le due associazioni – Mare Nordest e Accademia AISTS – per le iniziative che stanno portando avanti. Abbiamo delle grosse carenze di vocazione tra il nostro personale, sia tra i subacquei sia tra gli incursori; perciò onore a voi che promuovete queste attività e questi valori, perché il mare divide i Continenti ma unisce gli Uomini. A mio avviso, ma da parte di tutti quelli che appartengono a questa componente, indipendentemente dalla nazionalità, dal colore della pelle, dallo status sociale, dal credo politico o religioso…chi va sott’acqua, chi va per mare, come chi va in montagna, condivide identici ideali e il rispetto profondo per l’ambiente dove opera.» (Intervento del Capitano di Vascello Emilio Ratti a Mare Nordest 2023)

NOTA – Media partner di Mare Nordest 2023: “Nord Adriatico Magazine”, “Mirodata”, “Radio Punto Zero” e… noi di “SerialDiver”. Un ringraziamento speciale al giornali-sta Gianfranco Terzoli per l’ufficio stampa di MNE e al fotografo Giuseppe D’Iglio dello staff di MNE.

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