Parliamo del 1° convegno nazionale dal titolo “Accertamenti tecnici di natura forense in ambito subacqueo”, organizzato dal Centro Tecnico della Subacquea, svoltosi a maggio di quest’anno a Polignano a Mare. E ora che ne dite di fare il 2°?

di Isabelle Mainetti

[TS-VCSC-Lightbox-Image content_image=”10276″ content_image_size=”full” content_title=”Boa segnasub e barche… ecco un’attrazione fatale ma solo per il sub” lightbox_effect=”fade” margin_bottom=”20″ el_file=””]

Nel venirne a conoscenza mi si sono accese una serie di lampadine luminose seguite da altrettante domande e ritenendolo decisamente interessante ho voluto scriverne.
Un convegno di grande interesse, credo, per tutti coloro che vogliono allargare le proprie conoscenze, per se stessi e per la tutela di terzi.
Sensibili all’argomento hanno partecipato all’evento alcuni tra i più illustri avvocati penalisti, forze dell’ordine e, non di meno, sub esperti. Il risultato è stato un successo oltre le aspettative. Entusiasmo, stupore e informazione sono state le chiavi del grande risultato del convegno.
In quest’ultimo periodo parliamo, discutiamo e ci lamentiamo su molteplici argomenti ma, tra i più importanti, le cause degli incidenti – come dato di fatto e non come ipotesi – rimangono spesso nel limbo.
In questa manifestazione ad attirare gli sguardi attenti del pubblico la storia dei reparti speciali subacquei delle Forze di Polizia che nel 1953 hanno dato il via agli accertamenti tecnici di Polizia Giudiziaria elaborandone tecniche e procedure fino ad oggi, portate agli occhi dei presenti con slide di testimonianze di soccorsi e recuperi veramente accaduti, come quando la CIA richiese l’intervento dei subacquei dell’Arma dei Carabinieri per la ricerca del corpo di un paracadutista americano caduto alla fine del secondo conflitto mondiale nel lago d’Orta, con addosso importantissimi documenti coperti da segreto militare, rinvenuto e recuperato nel 1956; e il primo importante intervento nel settore speleologico nella  grotta “Elefante Bianco” in Valstagna alla profondità di 60 m avvenuto nel mese di luglio 1971 ad opera dei sommozzatori della Polizia di Stato, seguito da un’esposizione sul sopralluogo di Polizia Giudiziaria in ambienti sommersi e Accertamenti Tecnici di natura irripetibile (art. 360 c.p.p.).
Altrettanta attenzione ha meritato la relazione sulle indagini medico legali a seguito di un incidente subacqueo o l’intervento dell’avvocato per non “cascare sempre dal pero”, sulla figura del Consulente Tecnico del Pubblico Ministero e Consulente Tecnico di Parte dell’avvocato penalista.
Di curiosità inimmaginabile è stato anche l’aver trattato della tecnica di esportazione e esaltazione di impronte digitali su reperti in acqua.
Qui la mia mente (malata?) ha esultato: “…quindi CSI all’italiana esiste! Ed è sott’acqua che dà il meglio!”
Per concludere, argomento non meno importante, gli obblighi di garanzie, standard e procedure delle didattiche ricreative.
Com’è evidente, un convegno mai visto prima con un tale livello di contenuti, importante, istruttivo e – incredibile a dirsi – mai noioso, bensì relazionato con l’intento di comunicare e divulgare sensibilizzando l’intero settore!
Un buon modo per allargare le informazioni con una ramificazione a più ampia distanza di quella del nostro naso.
E secondo voi? Dite la verità, siamo informati abbastanza sulla nostra tutela?
Parlare in modo obiettivo di incidenti su dati reali di fatto è un enorme passo per non sbagliare, conoscere le procedure per evitarsi problemi è importante, ecco perché mi auguro che ci sia al più presto il 2° convegno nazionale dove poter dimostrare che la subacquea vuole sempre migliorare ed essere una subacquea consapevole.

Per chi fosse interessato agli atti del convegno di Polignano inviare richiesta a:
info@centrotecnicodellasubacquea.com.

Relatori del convegno sono stati:
-Gianfranco Simonini, O.T.S. specializzato in Fotografia Navale Subacquea per il personale delle Forze di Polizia, specialista in Accertamenti Tecnici sulla scena del crimine, socio fondatore del Ce.S.I.S. (Centro Studi Indagini Scientifiche).
-Prof. Franco Introna, professore ordinario di Medicina Legale e direttore dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Bari.
-Giovanni Grillo, consigliere della Camera Penale di Napoli Nord.
-Gianluca Venneri, dott. in giurisprudenza, analista di laboratorio e socio fondatore del Ce.S.I.S. (Centro Studi Indagini Scientifiche).
-Diego Bertolani, Avvocato, Presidente A.N.I.S. (Associazione Nazionale Istruttori Subacquei).

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