Ciò poté accadere perché quell’impresa basò le sue radici su un altro primato, conquistato ancor più a sorpresa ben 7 anni prima, nel 1953, allorché il batiscafo Trieste da poco realizzato fu testato in una intensa serie d’immersioni culminate con ben due tuffi da record storici a distanza di pochissimi giorni l’uno dall’altro: il 26 agosto del ’53 a – 1.080 m di profondità a Sud di Capri; e poco più d’un mese dopo, il 30 settembre, con addirittura i – 3.150 m di discesa nella Fossa Tirrenica, al largo dell’isola di Ponza.
Ma coloro che a livello ideativo – e qui sta la vera avventura riscoperta nel libro – avevano reso davvero possibili questi primi strabilianti successi mondiali erano state soprattutto tre persone e una città. La città fu Trieste (con tutte le sue vicissitudini post-belliche, quando si chiamò “TLT-Territorio Libero di Trieste”…), il cui contesto viene ripercorso in questo libro negli anni precedenti, a ritroso fino al 1948. Mentre per le persone si trattava del prof. Auguste Piccard, già detentore di 2 record di segno opposto, cioè di ascesa in altitudine, a bordo di abitacoli pressurizzati portati in quota da un pallone aerostatico, una tecnologia che gli fornì l’idea per costruire le navicelle pressurizzate da condurre in immersione sotto forma di batiscafo; di suo figlio il prof. Jacques Piccard; e di quella singolare figura di “collezionista di storia” che fu Diego De Enriquez, il triestino fautore del “Museo civico della Guerra per la Pace di Trieste”che gli è tutt’oggi dedicato. E – come il libro rivela – fu proprio lui, con la sua assidua, appassionata azione di coordinamento, l’iniziatore all’idea e il maggior propulsore per la costruzione del Trieste e per il compimento di quelle imprese.
Infatti, dagli incontri e dall’intesa tra questi tre personaggi, un sodalizio spirituale mai incrinato dalla distanza, radicato in spiccate affinità elettive circa la concezione illuminata e avveniristica di un mondo basato sulla pace e su quello che oggi chiameremmo “progresso sostenibile”, scaturirono i fatti e i rapporti che l’autore del libro Enrico Halupca fa riemergere dai diari inediti proprio di Diego De Enriquez per documentare in special modo l’arco temporale tra il 1948 e il 1955 in cui tutto avvenne. Anche se fu poi nondimeno dimenticato quasi del tutto fino a questo libro sorprendente di oggi.
«Lei, signor De Enriquez, mi ha spesso parlato dei suoi progetti per creare un mondo migliore e più pacifico, per utilizzare al meglio le buone volontà così numerose sulla terra. Come non pensare a Trieste, Territorio Libero, come a un centro ideale per espandere una cultura e una ideologia per la pace? Posta sui confini di due mondi così differenti, si potrebbe avere lì un’azione di primo piano». Così uno dei passaggi autografi dei rapporti epistolari fra i tre, questo in particolare è di una lettera di Jacques Piccard a Diego De Enriquez del 16 giugno 1948.
La Storia, quella materia antipatica a molti studenti che la giudicano – spesso fondatamente, per come viene presentata – “noiosa”, in questo “saggio raccontato” prende – anzi riprende – vita e attualità. Così questa storia – ne siamo certi – piacerà anche a loro. Perché le moltissime informazioni inedite scorrono, narrate con il ritmo coinvolgente e insieme rigoroso dei report dalle indagini per cronache da thriller. Perché riguarda una storia straordinaria di tecnologia e di progresso, ma anche di uomini visionari, nobili ideali, ardimento, fantasia, ingegno e perseveranza. Passioni, in una parola. All’insegna del più convinto pacifismo. E infine perché i protagonisti ebbero in sé e trasmisero quel genere di speranza di cambiare il mondo che forse a noi oggi manca. Perciò ci riuscirono.
Il libro verrà presentato in anteprima assoluta al grande pubblico anche nel contesto della manifestazione MNE – Mare Nord Est, in svolgimento a Trieste, il 17, 18 e19 maggio 2019: lo rintraccerete facilmente nel programma aggiornato sull’omonimo sito della manifestazione.
Scheda del libro – Titolo: “Il Trieste”. Autore: Enrico Halupca.Edizioni: “Italo Svevo – Accademia degli Incolti”, collana “I Germogli”. Finito di stampare: febbraio 2019. Pagine 154, formato pocket cm 12 x 18,5. Prezzo di copertina: € 14,00.
Post-scriptum: la sfera pressurizzata originale del batiscafo Trieste si trova tuttora conservata nell’U.S. Navy Museum di Washington. (Anche se è immaginabile quanto Diego De Enriquez l’avrebbe voluta nel “suo” Museo civico della Guerra per la Pace a Trieste – n.d.a.)