«Martedì 28 Aprile 2015, ore 09:00 in punto, sala conferenze dell’Albergo Conchiglia Azzurra in località Porto Cesareo in provincia di Lecce, queste le coordinate che hanno fatto ritrovare lì tutti noi candidati per lo svolgimento di questo specialissimo corso. Dopo i primi saluti, le prime presentazioni di rito, i nostri sguardi iniziano a farsi attoniti e incuriositi per la tipologia del corso che ci apprestiamo a fare.
Iniziamo da lì a poco, con la vera presentazione a tutti noi da parte del Presidente dell’Associazione, la Sig.ra Angela Costantino Pinto, che a sua volta ha introdotto i relatori della formazione, il Trainer della Albatros Manrico Volpi e l’istruttore Nicola Fanelli, delineando i punti chiave del corso, nonché i ragazzi non vedenti in qualità di coadiutori del corso.
Già dalla prima impressione, viene fuori all’unanimità che non sarà certo una passeggiata e alcuni scettiscismi preconcetti passano subito nel dimenticatoio.
Prima lezione del Corso? Dover azzerare tutto quanto fatto in precedenza, per i tanti errori che ci accomunavano, abituati com’eravamo a didattiche operanti solo con subacquei vedenti.
Le prime dimostrazioni pratiche eseguite da noi candidati hanno subito denotato la nostra scarsa conoscenza dell’argomento, non essendo abituati a lavorare con la suddetta disabilità visiva; di pari passo abbiamo accolto il primo suggerimento dato dai formatori, cioè di formare un unico gruppo di lavoro, anziché lavorare sull’individualismo.
A questo punto Manrico ci fa a tutti una domanda (che richiederà ancora a ogni fine giornata)… ossia: “Tu, che voto ti dai?…”
Lì per lì nessuno capiva il perché di quella domanda.
Ma dopo abbiamo sentito crescere sempre più un senso di responsabilità per quello che ci aspettava nei giorni a seguire, proveniente soprattutto dallo stimolo dato dai nostri formatori, rispetto al modo di condurre le prime dimostrazioni. E così si è proceduto con la conduzione a secco di un non vedente a mezzo di maschera oscurata, il cambiarsi di ruolo, sino a condurlo realmente… sebbene questo avvenisse ancora a secco, su terraferma, dove ancora riuscivamo a orientarci sul da farsi e la guida appare tuttosommato abbordabile.
Il giorno successivo l’appuntamento era volto alla conduzione in bacino delimitato dei non vedenti e, dopo il consueto briefing mattutino, iniziamo questo lavoro di gruppo. Ogni non vedente in qualità di coadiutore del corso aveva due persone di noi che, alternandosi, dovevano garantire l’accesso alla struttura, la conduzione negli spogliatoi, la panoramica generale dell’impianto, la dimostrazione degli esercizi a secco e in vasca, la tecnica palmo palmo, fino all’uscita della vasca e dall’intero stabile. Da lì subito si notano sui nostri volti le prime emozioni, le prime sensazioni di stupore nell’apprendere qualcosa di così nuovo a noi, ma allo stesso tempo così stimolante e attraente. Tra di noi, a ogni fine lezione cerchiamo di fare un punto della situazione sulle attività svolte così da colmare eventuali lacune.
Dal terzo al quinto giorno di corso si sono svolte le immersioni in mare previste dal piano didattico utilizzando la barca appoggio del Diving di Sasà che ha cercato il connubio perfetto tra meteo in zona e punti di immersione idonei al corretto svolgimento del corso. Varie tipologie di immersioni effettuate, come ad esempio l’uso del “transetto”, che è un sistema di mappatura delle specie marine sul fondale, fino alle immersioni in parete – tutte alla portata dei subacquei – ottima palestra per apprendere tutti i segnali da eseguire nelle immersioni con i non vedenti.
E veniamo all’ultimo giorno di immersione…
I formatori devono valutarci nel nostro operato dall’inizio alla fine, ovvero dalla ricettività al Diving nei confronti dei non vedenti, lo stile di cortesia nell’accoglienza; e così via fino a comprendere la programmazione dell’immersione, la conduzione, il briefing, il debriefing e il saluto, tutti punti fondamentali per noi candidati e per essere in linea con quello che è il modus operandi dell’Albatros…
La tensione sui nostri volti è tanta, ma l’emozione e la voglia di fare un buon lavoro è altrettanto elevata. Siamo già in navigazione prossimi al punto di fonda e approfittiamo per fare un briefing con i fiocchi con i nostri amici non vedenti. E poi ci siamo, si scende verso il fondo, inizia una perlustrazione accurata in parete, si identificano le specie e si fanno “osservare” mediante il riconoscitore in Braille, si sente l’emozione di tutti uscire dalle bolle che emana l’erogatore, sono sensazioni imparagonabili e poco descrivibili, che rimangono indelebili dentro ciascuno…
Via giù per la parete, e ancora i nostri amici non vedenti perlustrano con le loro mani delicate tutto quello che il fondale offre, riescono a dare forma e vita a quello che stanno toccando, si, passatemi il termine…a quello che stanno OSSERVANDO…
A un certo punto il Trainer Manrico Volpi e l’Istruttore Nicola Fanelli ci indicano di formare a 18 metri di profondità un cerchio, composto da tutti noi…
Ognuno riceve una stretta di mano in segno positivo della conclusione del corso, mentre scrivo queste parole sento ancora l’emozione che invade la mia mente, le nostre maschere hanno uno scintillio, sono le nostre lacrime di gioia che brillano da dietro il cristallo…
Ognuno di noi ha percepito a modo suo cosa significa condurre un non vedente in immersione subacquea.
Qualcosa di meraviglioso e ineguagliabile, qualcosa che appena finisci ti fa sentire … completo!
Una volta ultimato il corso, la giornata volge al termine con la stupenda serata organizzata dal Presidente Angela Costantino Pinto e i Formatori per la consegna immediata dei brevetti, lì sul posto, presso l’Hotel Conchiglia Azzurra, alla presenza di numerose autorità e gentili ospiti. Una serata che è iniziata con la proiezione del docufilm sulla storia del Campione di nuoto di gran fondo Paolo Pinto e delle sue straordinarie imprese. E mentre le guardavamo gli occhi di tutti noi facevano già fatica a trattenere le lacrime. Sino a quando durante la chiusura del docufilm in un’intervista al campione Paolo Pinto gli viene fatta una domanda molto particolare: “Paolo… tu che voto ti dai?…”
A quel punto non abbiamo potuto trattenere l’emozione e le lacrime sono arrivate veramente, incontenibili, mentre guardando negli occhi Manrico abbiamo contemporaneamente capito fino in fondo lo stimolo che voleva darci.
A nome di tutti i miei colleghi del corso, GRAZIE di averci consentito di far parte della famiglia Albatros.
Chiudo con una frase che ho voluto esprimere con tutto me stesso agli amici non vedenti durante la cerimonia di consegna brevetti, ringraziandoli e rivolgendomi proprio a loro: “Attraverso la conduzione palmo palmo si fondono due cose… riusciamo a farvi vedere attraverso i nostri occhi, ma voi ci fate sentire il battito del vostro cuore!”» (Williams Gloria)