TERZA GIORNATA
Questa serata conclusiva del 31 maggio si può riguardare integralmente al link: https://www.facebook.com/694493867279347/videos/255676005525006/
Sara Andreotti, biologa marina che da anni studia in particolare lo squalo bianco, nel suo intervento ha fatto il punto sulle attività di ricerca in Sudafrica, ribadendo non soltanto che la pericolosità dell’animale per l’uomo è in realtà al centro di un falso mito – in buona parte alimentato anche dalla cinematografia – ma che viceversa è lo squalo in pericolo da parte delle azioni umane di sovrappesca indiscriminata. Se infatti da un lato le aggressioni dei bagnanti sono in percentuale risibile rispetto alle morti a causa di altri animali (perfino alle punture di zanzara), per un altro sono milioni gli squali uccisi dall’uomo ogni anno. E moderne tecniche d’indagine identificativa genomica sulle popolazioni di questi animali dimostrano che perfino quella dei grandi squali bianchi in Sudafrica è in ulteriore diminuzione (si parla ormai di pochissime centinaia di esemplari). La studiosa ha anche presentato gli ottimi risultati di una ricerca tendente a “isolare” in modo poco impattante porzioni di mare per renderle sicure alla frequentazione umana rispetto agli squali bianchi: prendendo come esempio i leoni marini, che per ripararsi dagli assalti dello squalo bianco usano rifugiarsi con successo dentro le foreste di Kelp, sono state create artificialmente delle alte siepi subacquee di recinzione a base di finte Kelp, in realtà contenenti magneti capaci di respingere anche gli esemplari più intraprendenti. In nessuna delle prove effettuate, anche in altre zone e con altre specie di squali potenzialmente pericolosi, queste false foreste di Kelp hanno mai fallito. Si cerca insomma di orientare ogni sforzo a far cessare l’assurda guerra uomo/animale, in cui ancora una volta sono solo questi splendidi predatori naturali a rimetterci.
L’intervento di Patrizia Maiorca, apneista Stella d’oro al merito sportivo del CONI nonché figlia di Enzo Maiorca, il più volte detentore del record mondiale di immersione in apnea, era incentrato su ambiente mare e subacquea. La madrina dell’edizione 2014 di Mare Nordest ha illustrato l’attività dell’AMP del Plemmirio di Siracusa di cui è presidente, sottolineando l’importanza della salvaguardia ambientale e in particolare dell’elemento blu anche alla luce delle nuove minacce, rappresentate nello specifico dalla dispersione in mare di plastiche e recentemente anche di Dpi (guanti e mascherine chirurgiche monouso anti-Covid19). Patrizia nel suo intervento ha mirabilmente narrato il mare del Plemmirio com’era nei suoi ricordi di bambina, l’ha confrontato con lo stato di impoverimento che aveva toccato nel periodo di fine anni ’90 e poi con come risulta oggi quando, dopo l’avvento e la gestione da parte dell’AMP – che ha ricordato essere tra l’altro anche una “ASPIM Area di speciale protezione d’interesse Mediterraneo”, cioè un esempio e un termometro per la bio-diversità marina dell’interno bacino del Mare nostrum – questo mare sia tornato agli antichi splendori, recuperati evidentemente proprio grazie alle politiche di protezione attuate dall’AMP. “Una banca della biodiversità mediterranea” l’ha definita Patrizia Maiorca.
Il tema ambiente e sport del mare è stato al centro anche della relazione di Leonardo D’Imporzano, giornalista scientifico, responsabile 5TerreAcademy (di cui ha portato le esperienze), giovanissimo Tridente d’Oro dell’Accademia di scienze e tecniche subacquee. Citando nello specifico alcuni dei lavori fatti tramite 5TerreAcademy in ambito infantile ha evidenziato tra le altre cose come “manchi sempre il collegamento con il mondo degli adulti!” Cioè come sia sempre difficile e faticoso trasferire anche solo alcuni dei valori educativi nei confronti dei quali i più giovani si mostrano tanto ricettivi e malleabili verso la dimensione degli adulti, anche se si tratta delle rispettive figure di riferimento, come genitori, nonni o perfino insegnanti, guide, tutori ecc.
Eleonora de Sabata, giornalista scientifica e fotografa, ha evidenziato il progetto europeo Clean Sea Life di cui è ideatrice e managing director e che, in collaborazione con le istituzioni, opera per stimolare normative in grado di limitare i rifiuti in mare. In una battuta – come lei stessa ha detto – “per passare dalla denuncia all’azione”. Giusto per fare un solo esempio: se da un lato il progetto ha posto all’attenzione pubblica il dato secondo cui “sono molte di più di quanto non s’immagini le specie animali marine impattabili dalle plastiche”, per altro verso il progetto stesso ha portato a poter contattare qualcosa come “oltre 5mila giovani alunni delle scuole presso le quali è stato presentato”, determinando così un effetto educativo diretto sulle “buone pratiche di comportamento” nel considerare l’ambiente mare in maniera completamente diversa dal passato.
Si è parlato anche del Batiscafo Trieste e dell’impresa, risalente a 60 anni fa, della discesa nella Fossa delle Marianne nonché dei suoi legami con il capoluogo giuliano con l’editore Alberto Gaffi e l’autore del libro “Il Trieste” (Italo Svevo-Germogli), Enrico Halupca. Gaffi ha rammentato un aneddoto legato alle prove della discesa record compiute a Ponza e riferite da Isidoro Feola (il cui albergo di famiglia ospitò Piccard nell’anno dei primi record d’immersione del batiscafo)…
Il libro rappresenta un’inchiesta storica sulla nascita, nel secondo dopoguerra, del progetto italo-svizzero del batiscafo Trieste e, attraverso documenti inediti, svela il ruolo fondamentale di Diego de Henriquez. Il pacifista visionario triestino convinse i due scienziati svizzeri Jacques e Auguste Piccard a puntare sulla città adriatica per realizzare un progetto scientifico senza precedenti: la prima discesa dell’Uomo nel punto più profondo del Mare, l’ultima frontiera inesplorata del pianeta terra. (E proprio in chiusura sarà Edoardo Nattelli, uno dei patron di MNE, a ripercorrere i contatti intrattenuti nel frattempo con il pilota dell’impresa, Don Walsh, che aveva aderito all’invito di MNE per essere presente a Trieste a raccontare di persona quell’evento… prima che COVID-19 costringesse al rinvio dell’edizione dal vivo di quest’anno.)
Ma su questo preferiamo non svelarvi di più, rimandandovi a un prossimo articolo che abbiamo in programma per dedicarlo completamente all’approfondimento dello stato dei lavori circa la rivisitazione storica della leggendaria impresa del batiscafo Trieste… con ulteriori sorprese e prospettive.
A curare la regia della diretta è stato lo staff del format Carta vetrata (www.carta-vetrata.it), rubrica giornalistica interattiva dedicata al mondo del libro e della letteratura, con in cabina di regia – oltre al conduttore il giornalista Gianfranco Terzoli – il webmaster Martin Vremec e il regista Andrea La Mura .
Gli organizzatori hanno dato appuntamento a un’edizione 2021 che si vorrà fare in presenza. Ma, proprio secondo gli insperati e sorprendenti riscontri di successo ottenuti con l’esperienza virtuale di quest’anno, se ne raccoglie il suggerimento di studiare modalità che permettano in futuro di mantenere i collegamenti a distanza – “remotati”, come si usa dire in gergo – in parallelo o in associazione alle presenze fisiche dal vivo. Nel frattempo – hanno riferito – “Cercheremo di renderci utili alla comunità nei modi che più ci sono propri e, appena sarà possibile, ci organizzeremo per poter offrire una nuova manifestazione ancor più sorprendete di sempre entro la primavera del 2021”.
Per informazioni: info@marenordest.it